Visioni

«Ultima notte a Tremor», fuggire o ricostruire

«Ultima notte a Tremor», fuggire o ricostruireUna scena da «Ultima notte a Tremor»

Streaming La serie Netflix, tratta dal romanzo di Mikel Santiago. Quattro personaggi, avanti e indietro nel tempo, cercano una nuova vita

Pubblicato circa un'ora faEdizione del 8 novembre 2024

Álex è un compositore noto per le sue colonne sonore. Una carriera imposta da una madre ossessionata dalla musica, da una rigida insegnante che da sempre ha costretto il figlio a estenuanti lezioni con un solo obiettivo: trasformare il suo ragazzo in un artista di successo. Lo incontriamo adulto a casa con la famiglia a Londra, una notte, in preda al sonnambulismo. Si alza, apre il pianoforte e inizia a suonare. Una nota stonata ripetuta più volte, accompagnata dal ritmo incalzante del metronomo, lo porta a un gesto autolesionista. Chiudendo violentemente lo strumento, si schiaccia le dita della mano sinistra. Due anni dopo, lo ritroviamo con un doloroso divorzio da elaborare e lontano da Bea e Bruno, figlia e figlio che abitano con la madre, trasferitasi in Olanda.

JUDY è un’infermiera che ha deciso di cambiare spartito. Ora gestisce una piccola pensione in un luogo tranquillo, lontano dai rumori e dalle frenesie della città. Pure lei ha una ferita profonda da rimarginare. Un evento che vorrebbe eliminare dalla sua memoria.
María è una pittrice, suo marito Leo un avvocato. Sono una coppia affiatata, eppure, come Álex e Judy, che intanto si sono incontrati e innamorati, anche loro sono fuggiti ricominciando da zero, alla ricerca di due nuovi ruoli da interpretare.
I quattro personaggi appena menzionati sono i protagonisti della serie spagnola Netflix, Ultima notte a Tremor (La última noche en Tremor), tratta dal romanzo omonimo dell’autore basco, Mikel Santiago.

Oriol Paulo, che della serie è sia il creatore e sceneggiatore (insieme a Jordi Vallejo e con la collaborazione di Lara Sendim), sia il regista degli otto episodi, ha ordito una trama nella quale si intrecciano storie personali tra passato, presente e futuro. Un incessante andare avanti e indietro nel tempo determinato non solo dal normale incedere della vita, ma dalla dote (o condanna) di Álex che, cadendo spesso in una specie di trance, si trova a stretto contatto con delle esperienze che (lui crede) accadranno o sono già accadute a Judy, María e Leo. Sono incredibili premonizioni o l’insorgere di una follia ereditata dalla madre? O forse Álex subisce le tremende conseguenze di un fulmine che lo ha colpito in pieno?

LA TREMOR del titolo è un piccolo e fantomatico paese della costa settentrionale spagnola (nel libro è in Irlanda) che accoglie (o intrappola) i quattro «fuggitivi». Uno di quei posti dove si transita e ci si dovrebbe fermare per qualche giorno e che, improvvisamente, si trasforma in un luogo incantato dal quale è impossibile evadere, quasi si trattasse del Paese dei Balocchi di Collodi. Tutti sembrano riappropriarsi del proprio destino e riconquistare una posizione nel mondo, mimetizzandosi con la natura e le altre persone. Tra un giro in barca, una gita alle grotte, una cena tra amici, condividendo innocenti aneddoti, i giorni scorrono, diventano settimane e poi mesi e anni.

Unendo i diversi piani narrativi, Ultima notte a Tremor è un mescolarsi di tante piste già battute. Da un lato, il racconto di donne e uomini che provano a ricostruirsi dalle macerie di un’esistenza precedente; dall’altro, la necessità di collocare questi percorsi individuali all’interno di generi cinematografici e televisivi perfettamente riconoscibili. Misteri da risolvere, vicende paranormali, drammi famigliari, il perenne contrasto tra l’invisibile e il visibile, le violenze sessuali, i cartelli della droga, l’attesa o l’esecuzione di una vendetta, fanno da contraltare alla quotidianità di Tremor, nel solco di una tradizione che mette a confronto il piccolo e il grande, l’ordinario e lo straordinario nel segno dell’intrattenimento.

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