Airb&b, il celebre sito per chi vuole affittare immobili e beni di famiglia, avrà presto un nuovo utente registrato. Nome in codice Uffizi, nome vero uguale identico. E non è uno scherzo: il museo visitato da quasi due milioni di persone all’anno (questa la stima del 2014) potrà affittare alcune sue stanze a privati. Certo, non per un piatto di lenticchie, ci fa prontamente sapere il neodirettore tedesco Eike Schmidt, 47enne di Friburgo chiamato alla guida della più gettonata pinacoteca italiana.

Il suo exploit da leader degli Uffizi, il giorno dopo le spinose nomine di Franceschini – sette stranieri su venti dirigenti – fa discutere moltissimo, ma il refrain l’avevamo già sentito. Non è una novità alla tedesca: era stato Renzi ad aprire i giochi, oltretutto affittando allegramente un bene collettivo come gli Uffizi per il famoso piatto di lenticchie. Almeno Schmidt sostiene di volerlo fare per finanziare i restauri futuri. In America nessuno si scandalizza di fronte a questa pratica spregiudicata, assicura. E lui viene dal Minneapolis Institute of Art (anche se è un quasi fiorentino per studi medicei e lunghi anni di vita spesi in città), quindi, lo sa. Unico problema forse la differenza di stratificazione storica Usa-Italia: degli edifici, del contenuto, degli incommensurabili capolavori. Potrebbe capitare a Schmidt di incassare i soldi e poi doverli utilizzare per restaurare i danni fatti dai privati stessi alle sale date in prestito. In effetti, è una indicazione modernissima per un nuovo corso di gestione del patrimonio culturale.