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Ufficiale turco ha chiesto asilo politico agli Stati uniti

Ufficiale turco ha chiesto asilo politico agli Stati unitiFethullah Gulen – Lapresse

Stati uniti Si tratterebbe di Mustafa Ugurlu, di stanza in Virginia per conto dell’Alleanza Atlantica

Pubblicato circa 8 anni faEdizione del 12 agosto 2016

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan durante l’ennesimo raduno di massa davanti al palazzo presidenziale di Ankara, ha ribadito il suo ultimatum gli Stati uniti, chiedendo l’estradizione del leader religioso Fetullah Gulen che il presidente reputa essere la mente del fallito tentativo di colpo di stato dello scorso 15 luglio.
Erdogan, come ha riportato l’agenzia di stampa turca Anadolu, ha detto che gli Stati uniti alla fine dovranno fare una scelta: ovvero dovranno decidere se prilegiare il loro rapporto con la Turchia o quello con Fethullah Gülen, in esilio volontario in Pennsylvania dal 1999.

«Prima o poi gli Stati uniti dovranno scegliere: o Turchia o Feto», ha detto Erdogan, in riferimento al modo con il quale in Turchia viene abbreviato il movimento guidato da Gulen.
Gli Usa, dopo il tentato golpe e le pressanti richieste di estradizione avevano dichiarato di non aver mai ricevuto richiesta formale e documenti che avvallassero la richiesta; ora la Turchia, chiedendo nuovamente di vedersi consegnato Gulen, l’ha fatto con una delegazione di parlamentari che hanno consegnato decine di scatole di documenti ai funzionari americani, per sostenere la causa. Gulen ha ripetutamente negato il coinvolgimento nel tentato colpo di Stato, ed ha respinto tutti mandati di arresto turchi emessi nel tempo contro di lui. Il presidente Obama ha replicato che il leader religioso turco potrebbe essere estradato solo a seguito di «un processo legale», e se la richiesta di estradizione si trovasse ad essere giustificata in base alle leggi e ai trattati pertinenti.

Per Erdogan la consegna delle 85 scatole di documenti è invece sufficiente. L’estradizione dagli Stati uniti viene generalmente concessa solo in virtù di un trattato, uno dei quali in realtà esiste, tra gli Stati uniti e la Turchia, ma le richieste di estradizione sono questioni complesse, in genere complicate da «trattati unici e nodosi – come li ha definiti Danny Cevallos, analista legale e avvocato della difesa penale americano – ricchi di eccezioni multistrato alle regole, e definizioni nebulose per i reati passibili di estradizione.

Il risultato – ha aggiunto Cevallos – è che ogni richiesta di estradizione diventa una situazione da analizzare caso per caso, guidati dai venti delle politiche internazionali prevalenti al momento».
Questo aut aut della Turchia arriva subito dopo l’incontro con Putin, dove le asce di guerra sono state seppellite e i dettagli di disaccordo (leggi la questione siriana), verranno discussi strada facendo con la reciproca voglia evidente di appianare le divergenze tra i due Paesi.

Nel frattempo un ufficiale militare turco di alto rango, Mustafa Ugurlu, di stanza in Virginia per conto della Nato, avrebbe chiesto asilo negli Stati uniti dopo che le autorità in Turchia lo avevano associato al fallito colpo di stato. Ora l’ufficiale di marina turco risulta scomparso.

Due funzionari degli Stati uniti hanno dichiarato all’agenzia di stampa Reuters che il militare turco era assegnato, con altri 26, presso la sede Nato di Allied Command Transformation a Norfolk, in Virginia; nel mese di aprile aveva preso parte ad una conferenza della Nato in Polonia ed era stato identificato come Assistente Capo della alleanza militare occidentale per il personale di comando e controllo, schierabilità e sostenibilità, con sede a Norfolk. Poco dopo il fallito golpe, un funzionario dell’ambasciata turca a Washington ha riferito a Reuters che Ugurlo aveva mancato di presentarsi in servizio dopo un’emissione di un provvedimento di fermo .

«Ha lasciato i suoi distintivi e il suo documento identificativo alla base e dopo di che nessuno ha saputo più nulla da lui», ha detto il funzionario.

Secondo l’agenzia di stampa turca Anadolu, Ugurlo farebbe parte di un caso di spionaggio militare inerente a fughe di notizie che avrebbero agevolato il golpe.

Dal 15 luglio, sono 160 i membri della Difesa attualmente ricercati, inclusi nove generali. Inoltre, risultano fuggiti a New York due membri del personale diplomatico turco in Bangladesh.

Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu, ha comunicato che anche due colonnelli di base in Grecia sono fuggiti verso l’Italia dopo essere stati richiamati. Cavusoglu ha detto all’emittente privata NTV, che i due uomini sono scomparsi con le loro famiglie su un traghetto sabato 6 agosto.

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