Messo in difficoltà per avere lasciato crescere una cultura d’impresa sessista e discriminatoria, l’amministratore delegato di Uber Travis Kalanick si è dimesso ieri. Per Benchmark, First Round Capital, Lowercase Capital, Menlo Ventures e Fidelity Investments, i cinque principali investitori del colosso che ha trasformato il trasporto privato via piattaforma digitale, la pausa di riflessione indefinita annunciata la settimana scorsa da Kalanick non è bastata. La morte in un incidente di barca della madre, oltre alle polemiche generate dal suo appoggio a Donald Trump con relativa campagna di boicottaggio sui social network, avevano ulteriormente indebolito un personaggio controverso noto per i...