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Tutto chiuso, il Canada sceglie il modello Italia

Tutto chiuso, il Canada sceglie il modello ItaliaIl primo ministro italiano Conte con il premier canadese Trudeau – Afp

Americhe Il premier Trudeau chiama Conte e stanzia 82 miliardi, oltre il 3% del pil. Confini sbarrati, eventi sospesi, scuole chiuse. Multe salate a chi non rispetta le regole

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 2 aprile 2020

In Canada ci sono attualmente oltre 8.500 casi di coronavirus, un centinaio di decessi e oltre 1.500 guarigioni. La curva di crescita canadese è stata simile a quella italiana, anche se con un numero di decessi inferiore. Non appena i casi hanno cominciato ad aumentare e nonostante fossero ancora collegati a viaggi fatti all’estero, il primo ministro canadese Justin Trudeau si è affrettato a chiedere consiglio al premier Conte, essendo l’Italia il primo paese occidentale più colpito dal Covid-19.

Le misure draconiane prese in Italia sono state d’ispirazione, in parte, anche in Canada. Prima c’è stata la chiusura delle scuole per due settimane, ora estesa fino al 4 maggio, poi lo stato di emergenza dichiarato dalle province con la richiesta ai cittadini di rimanere chiusi in casa, cosa che sta risultando complicata per la primavera arrivata in anticipo per la sorpresa di tutti.

Infine, la creazione di un piano di stimolo per aiutare l’economia da parte del governo federale, con uno stanziamento di 82 miliardi di dollari, cifra che supera del 3% il prodotto interno lordo. Andranno sia a sostenere le imprese che i singoli lavoratori in difficoltà, rafforzando ed estendendo il già robusto sistema di welfare.

Dei casi complessivi, oltre 4mila riguardano il Québec con 31 morti, di cui 2mila nella città di Montreal che da sola registra il 23% dei casi complessivi del paese. Di seguito l’Ontario, con oltre 2.400 casi e 37 decessi, e la Columbia Britannica, oltre mille casi e 24 decessi.

I numeri sono in salita. In Ontario c’è stato un aumento del 500% di casi nelle ultime due settimane, mentre si attendono i risultati di oltre tremila tamponi. Mercoledì in Ontario, la provincia più popolosa del paese, dove si trovano la capitale Ottawa e Toronto, si è registrato il più alto numero di nuovi casi dall’inizio della pandemia, con un salto del 22% e quasi 450 casi in più. Tra questi poliziotti, vigili del fuoco e operatori dei mezzi pubblici.

Secondo gli esperti il picco dei casi non è stato ancora raggiunto. Va ricordato comunque che, per un territorio secondo al mondo solo alla Russia, il Canada conta una popolazione che è circa la metà di quella italiana.

Come per altri paesi, anche l’isolamento del Canada si è esteso progressivamente. Dal blocco dei voli diretti da e per l’Italia e poi per l’Europa e altri paesi, si è arrivati alla chiusura dei confine persino con i vicini Stati uniti, il partner commerciale più importante. Grossa preoccupazione è il rientro delle persone andate a «svernare» in Florida o in vacanza negli States per la settimana invernale di chiusura delle scuole.

Le autorità stanno facendo appelli da giorni per restare in casa, anche se gli interventi sono meno coloriti di certi sindaci italiani. Tutti i più importanti eventi sono stati cancellati, incluso il Gay Pride di giugno. Non si può andare nei cottage e le multe per chi non segue le regole sono salatissime, fino a 5mila dollari.

Una donna in Québec è stata arrestata due volte per essere uscita di casa nonostante la positività al virus. Molti cittadini non sembrano ancora prendere la situazione sul serio.

A Toronto sono stati chiusi i parchi e qualcuno ha rotto le transenne e i blocchi messi ai giochi pubblici per i bambini, comportamento inusuale per i cittadini canadesi. La difficoltà sta nell’imporre regole in un paese nordamericano dove la libertà personale è sempre stata considerata intoccabile.

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