Tutti nel Sacco, faccendiere misericordioso
Il ritratto Lo sconveniente album di fotografie di Leonardo Sacco, nella passerella dei politici anche Alfano
Il ritratto Lo sconveniente album di fotografie di Leonardo Sacco, nella passerella dei politici anche Alfano
Per il venticinquennale della Confraternita di Isola Capo Rizzuto, nel 2013, il ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, appose la sua prestigiosa firma al book fotografico. Fu quello l’anno di grazia del «governatorato» di Leonardo Sacco. Pochi mesi prima un uomo considerato a lui vicino, Gianluca Bruno, vinse le elezioni strappando il paese al centrosinistra.
Se don Scordio era l’anima spirituale delle Misericordie, Sacco ne era l’interfaccia materiale. Molto legato ad uomini politici, ci sono alcuni scatti che sono più eloquenti di altri. Come quello con Angelino Alfano. Ai tempi Alfano era il ministro dell’Interno e Sacco un comune incensurato.
Nel frattempo, il Ros ha indagato per quasi dieci anni, durante i quali l’imprenditore ha costruito un impero con commesse che vanno da Crotone a Lampedusa. Si occupa del noleggio di imbarcazioni, diventa presidente della squadra di calcio di Isola (ieri posta sotto sequestro), entra nel cda della società di gestione dell’aeroporto di Crotone (da poco fallita). E poi scala i vertici nazionali delle Misericordie fino a diventare presidente della federazione Basilicata-Calabria, non senza imbarazzi per i toscoemiliani. Ma il core business è l’accoglienza.
Nella vecchia informativa del Ros gli spunti investigativi c’erano tutti. L’ipotesi era (ed è) che il clan Arena si fosse infiltrato nel settore dell’accoglienza ai migranti grazie alla fornitura dei pasti all’interno della struttura governata dal ministero dell’Interno. Nonostante ciò la convenzione e l’appalto sono stati sempre rinnovati dal Viminale.
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