Tutti in cammino o su due ruote per riscoprire l’Italia
L’edizione 2023 di Fa’ la cosa giusta! ospita la seconda edizione della Fiera dei grandi cammini, cioè il più grande evento in Italia dedicato ai percorsi a piedi e ai […]
L’edizione 2023 di Fa’ la cosa giusta! ospita la seconda edizione della Fiera dei grandi cammini, cioè il più grande evento in Italia dedicato ai percorsi a piedi e ai […]
L’edizione 2023 di Fa’ la cosa giusta! ospita la seconda edizione della Fiera dei grandi cammini, cioè il più grande evento in Italia dedicato ai percorsi a piedi e ai cicloviaggi.
ALL’INTERNO DELL’AMPIA e ormai storica area espositiva dedicata al turismo consapevole, che ospita un ricco calendario di eventi articolati sui 3 giorni e un’ampia esposizione di stand dedicati alle proposte turistiche in grado di valorizzare le comunità, i patrimoni territoriali, culturali, naturali ed enogastronomici, la Fiera dei grandi cammini è l’occasione per la presentazione di molti percorsi da Nord a Sud d’Italia e anche all’estero.
Tra questi ci sono anche alcune novità, come la Via Fabaria (in Sicilia, da Agrigento fino alle pendici dell’Etna), il Cammino di San Nilo (nella splendida cornice del Cilento), il Trekking del Lupo (dieci giorni in cammino sulle tracce del lupo attraverso il Parco delle Alpi Marittime in Piemonte e il Parco del Mercantour in Francia), il Cammino dei Ribelli in Alta Val Borbera.
E ANCORA: IL CAMMINO di Santiago in bicicletta, il Sentiero dei Ducati, la Strada delle Abbazie, il Cammino di don Tonino Bello, il Cammino lungo il Tevere, il Cammino di San Colombano, la Via degli Dei, la Rota Vicentina, il CamminaForeste in Lombardia, la Via Francigena nel Sud, l’Italia Coast to Coast a piedi e in bicicletta, il Cammino dei Due Vulcani, il Cammino nelle Terre Mutate, il Periplo della Sicilia, il Cammino di San Benedetto, la Via Vandelli, il Cammino 100 Torri e i Cammini Materani (Via Peuceta, Via Ellenica e Via Lucana).
DA NORD A SUD, L’ITALIA è un Paese da percorrere a piedi, con numeri in crescita in crescita anno dopo anno. Tra le novità di questa edizione di Fa’ la cosa giusta!, all’interno di questa sezione, c’è però anche la partecipazione per la prima volta del Club alpino italiano: il Cai mette a disposizione una parete per l’arrampicata, un corner per l’acquisto dei libri delle collane editoriali del Sodalizio e uno spazio incontri, con un fitto programma incentrato sulle diverse tematiche legate alla montagna e alla sua frequentazione lenta, rispettosa e interessata.
Dalle esperienze di cammino sul Sentiero Italia Cai agli ausili per permettere la percorrenza dei sentieri alle persone con disabilità; dalla situazione dei rifugi nell’epoca della crisi climatica alle criticità di natura ambientale che interessano diverse aree montane del nostro Paese; dai consigli su come approcciare l’ambiente montano in ragionevole sicurezza alle presentazioni di libri e guide escursionistiche.
«UN’ASSOCIAZIONE COME il Club alpino italiano non poteva mancare a una fiera che promuove uno stile di vita peculiare, con modalità di scoperta e conoscenza del territorio attente, curiose e rispettose dell’ambiente» ha spiegato il Presidente generale del Cai, Antonio Montani. «Per il Cai Fa’la cosa giusta! rappresenta un’ulteriore occasione per veicolare un approccio alla montagna interessato alle bellezze naturali, alla storia e alla cultura dei singoli territori. Un approccio da incentivare, in quanto in grado di rilanciare l’economia di località lontane dai circuiti del turismo di massa».
IN LINEA CON QUESTA VISIONE, che abbraccia quella di un consumo critico della montagna, nelle settimane scorse i giovani del Club alpino italiano hanno aderito e partecipato alle iniziative promosse da The Outdoor Manifesto per chiedere di frenare l’espansione di nuove stazioni sciistiche, «Reimmaginiamo l’inverno – basta nuovi impianti».
Il 12 marzo in tutta Italia si sono svolte manifestazione con l’intento di reimmaginare il sistema turistico collegato all’inverno. In particolare, fermando finanziamenti e progetti legati alla realizzazione di nuovi impianti, piste da sci e innevamento programmato «considerato il cambiamento climatico in atto che obbliga all’elaborazione di nuove strategie economiche dei territori alpini, in particolar modo per quelli a forte vocazione turistica legata allo sci da discesa».
UNA MOBILITAZIONE di cui ha scritto la settimana scorsa sull’Extraterrestre Serena Tarabini, raccontando come in mezza Italia stia «salendo» la protesta contro tutti i progetti relativi a nuovi impianti di sci.
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