Scaduto da sei anni. Due anni di trattativa e due rotture: la prima a novembre e la seconda venerdì. il rinnovo del contratto nazionale dell’Industria turistica vede l’ostruzionismo di Federturismo e Aica Confindustria. E così, unitariamente, i sindacati confederali hanno deciso per lo sciopero.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs dichiarano lo stato di agitazione e proclamano un pacchetto di 16 ore di sciopero nazionale dei circa 200 mila lavoratrici e lavoratori dipendenti delle aziende associate ad Aica e Federturismo da realizzare a livello territoriale.

«La trattativa s’interrompe ancora una volta per le posizioni irrispettose e irresponsabili delle parti datoriali che continuano ad accanirsi contro le lavoratrici e i lavoratori del settore – attaccano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs – . Avevamo chiesto, ripetutamente e unitariamente, di procedere celermente al nuovo contratto, di introdurre elementi nuovi, migliorativi e qualificanti il nuovo contratto, di definire aumenti salariali dignitosi e misure di contrasto alla precarietà. Per tutta risposta, Federturismo e Aica non solo hanno respinto tale impostazione, ma hanno chiesto di introdurre elementi fortemente peggiorativi su istituti fondamentali: flessibilità dell’orario, apprendistato, tempo determinato e l’introduzione della reperibilità. Un atteggiamento miope per il turismo e offensivo per le lavoratrici e i lavoratori, troppo spesso ingiustamente additati come svogliati e scansafatiche, negando che le maggiori criticità del settore sono proprio le condizioni di lavoro e le retribuzioni. A sei anni dalla scadenza del contratto, le cui retribuzioni sono ormai lontanissime dall’attuale costo della vita, mentre la stagione estiva sta registrando numeri da record, anche superiori allo scorso anno, per le associazioni datoriali gli addetti alle aziende non meritano rispetto, un contratto dignitoso, condizioni di lavoro sostenibili. Le posizioni delle associazioni datoriali non possono passare sotto silenzio», concludono i sindacati.

Il tutto mentre martedì era stata siglata l’ipotesi di rinnovo con Confesercenti per oltre 100 mila lavoratori con un aumento medio a regime di 200 euro.