Trump senza tregua, chiude sede Olp e attacca la Corte penale internazionale
Usa/Palestina Il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton ieri ha annunciato la chiusura a Washington della missione diplomatica palestinese e minacciato pesanti sanzioni contro la Cpi dell'Aja descritta come "illegittima" e pericolosa per la sovranità statunitense
Usa/Palestina Il consigliere per la sicurezza nazionale John Bolton ieri ha annunciato la chiusura a Washington della missione diplomatica palestinese e minacciato pesanti sanzioni contro la Cpi dell'Aja descritta come "illegittima" e pericolosa per la sovranità statunitense
«L’offensiva dell’Amministrazione Trump contro i palestinesi ha due obiettivi: uno immediato, demolire le rivendicazioni dei palestinesi, ed uno sul lungo periodo, colpire a morte le istituzioni che rappresentano la legalità nel mondo, a cominciare dalla Corte penale internazionale, per affermare che l’unica legge possibile è quella del più forte, degli Stati uniti. E John Bolton è il più adatto a portare avanti questa politica». Così ieri l’analista Mouin Rabbani, dell’Istituto per gli studi sulla Palestina di Washington, spiegava al manifesto la chiusura decisa dalla Casa Bianca della sede della missione diplomatica dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina) aperta a Washington dopo gli Accordi di Oslo, e le minacce rivolte dagli Usa alla Corte penale internazionale (Cpi). A guidare l’offensiva è, appunto, John Bolton, il Consigliere per la sicurezza nazionale, indicato da Mouin Rabbani come il più appropriato a svolgere questo incarico poiché da oltre venti anni si batte contro il diritto internazionale ed è un nemico dichiarato dei palestinesi.
L’annuncio della chiusura della sede diplomatica dell’Olp segue lo stop da parte di Trump di 365 milioni di dollari per l’agenzia dei profughi Unrwa, il taglio di 200 milioni per i progetti umanitari nei Territori occupati e l’annullamento dello stanziamento annuale di 25 milioni di dollari destinati a coprire le spese per importanti terapie mediche non disponibili in Cisgiordania e Gaza e che i palestinesi possono avere solo nei loro sei ospedali a Gerusalemme Est. Ieri i medici del Makassed, l’Augusta Victoria e degli altri ospedali di Gerusalemme Est hanno condannato il taglio dei fondi che colpirà tanti ammalati gravi, bambini inclusi. Gli ospedali sono a un passo dal collasso. Già ora devono fare i conti con un deficit complessivo di 80 milioni di dollari frutto in buona parte della situazione debitoria dell’Autorità nazionale palestinese che non riesce a versare quanto deve agli ospedali per le cure dei pazienti che giungono da Cisgiordania e Gaza. Si tratta di un attacco diretto e spietato di Trump alla salute dei palestinesi sotto occupazione militare israeliana che non avendo uno Stato e, di conseguenza, un budget adeguato per la sanità devono obbligatoriamente fare affidamento sulle donazioni internazionali.
«L’Amministrazione statunitense chiude la nostra ambasciata a Washington per punirci del fatto che noi continuiamo a lavorare con la Corte penale internazionale e per proteggere Israele da una punizione per i crimini di guerra e contro l’umanità che sta commettendo nei Territori palestinesi occupati», ha protestato il segretario generale dell’Olp Saeb Erekat che, assieme all’ormai ex capo della missione diplomativa negli Usa, Husam Zumlot, ha assicurato che i palestinesi non cesseranno di chiedere l’incriminazione di Israele. Poco dopo aver pronunciato il nuovo ed ennesimo attacco americano ai palestinesi, John Bolton ha annunciato che gli Stati Uniti si impegnano a utilizzare «tutti i mezzi necessari» per proteggere i cittadini americani e gli alleati dalla Cpi, a suo dire «illegittima a tutti gli effetti». La Corte penale internazionale «è già morta per noi» ha detto. Secondo Bolton la corte, chiamata a giudicare i responsabili di crimini di guerra e contro l’umanità, minaccerebbe i «diritti costituzionali» degli americani e la sovranità degli Stati uniti. L’Amministrazione Trump inoltre si preparera a varare sanzioni contro giudici e procuratori della Corte, nonché qualsiasi società che li assiste. E si dice che il prossimo passo sarà addirittura la chiusura del Palazzo di Vetro. «È questo l’Accordo del secolo, il ‘piano di pace’ che l’Amministrazione Trump propone ai palestinesi», ironizza l’analista Mouin Rabbani «distruggere ogni espressione del diritto internazionale e imporre ai più deboli il volere degli Stati uniti e di Israele».
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