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Trump minimizza ma firma un provvedimento da 8 miliardi per l’emergenza

Trump minimizza ma firma un provvedimento da 8 miliardi per l’emergenza

Stati Uniti Oltre 3 miliardi sono destinati alla ricerca e allo sviluppo di vaccini e terapie; 2,2 miliardi per aiutare le agenzie di sanità pubblica a prepararsi e rispondere alle emergenze, anche aumentando le capacità di effettuare i test

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 7 marzo 2020

La Casa bianca sta prendendo in considerazione la possibilità di posticipare le tasse per le industrie colpite dall’epidemia di coronavirus, tra cui quelle che si occupano di crociere, viaggi e quelle delle compagnie aeree. Si tratta di colloqui preliminari, ma che evidenziano come al di là della minimizzazione di Trump, esistano impatti finanziari notevoli.

A confermare l’iniziativa è stato il consigliere economico Larry Kudlow, secondo il quale l’amministrazione sta prendendo in considerazione interventi federali «tempestivi e mirati» per aiutare i lavoratori, le aziende e le industrie ferite dal coronavirus.

Non è chiaro come verrebbe amministrato un tale sgravio derivato dal differimento delle tasse o se gli stessi hotel di proprietà del presidente potrebbero trarne beneficio, o se – ancora – queste misure possano essere prese senza l’approvazione del Congresso. Le dichiarazioni di Kudlow sono arrivate nel giorno della firma da part di Trump del provvedimento da 8 miliardi di dollari per far fronte all’epidemia. Oltre 3 miliardi sono destinati alla ricerca e allo sviluppo di vaccini e terapie; 2,2 miliardi per aiutare le agenzie di sanità pubblica a prepararsi e rispondere alle emergenze, anche aumentando le capacità di effettuare i test; e quasi 1 miliardo è stato destinato alle forniture mediche e ai prodotti farmaceutici.

Solo poche ore prima in un’intervista televisiva su Fox News Trump aveva continuato a minimizzare chiamando «coronaflu» (corona-influenza) il coronavirus, e sostenendo che anche se lo si contrae si può tranquillamente andare a lavorare. Tutto questo mentre negli Usa si allarga il numero di stati che hanno dichiarato emergenza: California, Florida, Maryland, e Washington state dove sono state chiuse le scuole. Il numero dei morti continua a salire e più di 2.700 persone sono attualmente in quarantena nella sola New York City.

Nonostante le dichiarazioni di emergenza il problema principale è la mancanza di test.
La California ha finora testato solo 516 persone, molto al di sotto di quanto sarebbe necessario.

Ci sono inoltre 1.250 californiani su una nave da crociera che potrebbero essere stati esposti al virus e che dovrebbero sottoporsi al test, e più di 9.000 persone in California che sono recentemente tornate da paesi con gravi focolai.

Il Centers for Disease Control and Prevention, Cdc, non ha rilasciato numeri precisi al riguardo: fino a pochi giorni fa i dati venivano aggiornati regolarmente sul sito dell’agenzia, dopo di che sono stati rimossi.

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