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Trump dichiara gli antifascisti gruppo terrorista

Trump dichiara gli antifascisti gruppo terroristaRifiuti dati alle fiamme nelle strade di New York – Ap

Stati uniti Attivisti divisi tra ironia e preoccupazione dopo le esternazioni della Casa bianca. Le voci dei manifestanti e degli avvocati che li difendono pro bono: «Così il presidente legittima la repressione del dissenso che si distacca dalla retorica dei suprematisti bianchi»

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 2 giugno 2020

Il nuovo nemico di Trump sono gli antifascisti, o antifa, a cui The Donald imputa la responsabilità degli scontri di questi giorni e che vuole dichiarare «gruppo terroristico»

«Non pensavo di essere tanto importante – dice Rachel attivista 32enne, che ha fatto parte di Occupy Wall Street e si definisce antifa – addirittura terrorista. Io credevo che difendere gli Usa dal nazismo, dal fascismo e dal razzismo fosse basica decenza e ora scopro di far parte di una guerriglie. Wow, nemmeno nelle mie fantasie più sfrenate durante l’occupazione di Zuccotti park ho pensato di essere una guerrigliera».

L’affermazione di Trump è talmente spropositata da suscitare ironie, ma anche preoccupazione. «Come fai a dire che qualcuno è un antifa, e quindi un terrorista? – si domanda Simon, attivista per i diritti degli immigrati – Trump non aspettava altro che l’occasione per legittimare la repressione del dissenso e mettere a tacere tutte le voci discordanti e che si distaccano dalla retorica dei suprematisti bianchi che invece gli è chiara. Chi deciderà chi è un pericoloso antifa, quindi un terrorista? La stessa polizia che ha ucciso George Floyd?».

«In pratica ogni attivista è un antifa, perché chiunque non sia fascista è antifascista – gli fa eco Jack, studente di legge 23enne – Pensavo non ci fosse nemmeno bisogno di specificarlo ma più di tutto non pensavo fosse reato. Io sono un attivista, ma anche come avvocato per i diritti civili posso essere dichiarato antifa. E che succede, rischio la corte marziale?».

Questo tipo di domande sono quelle a cui molti attivisti antifascisti stanno cercando di rispondere, con scarso successo per ora, visto che grossi dettagli dalla Casa bianca non arrivano. «La definizione di antifa è quella di chi difende le basi della convivenza civile e quindi si oppone a razzismi, oppressione, fascismo, xenofobia – spiega Manuel, 27enne – Da quando questo sarebbe illegale? E se un razzista usa la forza contro un antifa che risponde usandone altrettanta, da quando quello che viene definito terrorista è l’antifascista? Voglio dire, abbiamo visto tutti cosa è successo a Charlotte durante la manifestazione del Kkk. Stando a Trump se durante una manifestazione del Kkk, violenta per definizione, una contro manifestazione antifa dovesse affrontare le persone con il cappuccio bianco, il terrorista è l’antifa che difende la Costituzione».

Il dibattito sulla definizione e il riconoscimento di antifa si va formando in un momento in cui gli americani, a causa delle forme estremamente repressive della polizia Usa anche in questi giorni di rivolta, sono molto preoccupati per la loro libertà di espressione.

Le migliaia di arresti e di abusi di questi giorni ne sono un esempio tanto che sempre più studi legali si offrono per difendere gratuitamente le persone arrestate durante le manifestazioni. Tra questi e uno dei primi è stato Joshua Schiffer del gruppo CSfirm, che ha al suo attivo oltre un decennio di esperienza nel rappresentare clienti in tutte le questioni relative a lesioni personali, difesa penale e diritti civili, ed è considerato uno degli studi legali più affidabili nello stato della Georgia.

«Come avvocati abbiamo un certo numero di competenze che vogliamo condividere con la nostra comunità per affrontare i problemi con cui la società contemporanea se la sta vedendo – ci spiega – Questi problemi includono il numero di arresti che hanno coinvolto manifestanti pacifici qui ad Atlanta. Ho sempre pensato che ci sia bisogno di “pensare globale e agire locale” e ciò che posso fare localmente è difendere la libertà di espressione e aiutare qui in questa città chi è stato arrestato ingiustamente».

«Ciò che accaduto ad Atlanta è che questo diritto è stato messo in discussione, ma è importante che il messaggio di chi manifesta sia sentito, così come è importante che il governo agisca in modo responsabile. Negli Stati uniti è comune che i cittadini ricorrano a un avvocato per avere a che fare con l’autorità e il governo. In questo specifico frangente abbiamo deciso di farlo pro bono e di essere al loro fianco».

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