Cultura

Trisulti, si riparte dalla testa anatomica di Balbi

Trisulti, si riparte dalla testa anatomica di BalbiFilippo Balbi, Testa anatomica

Mostre in Certosa Nell'abbazia, dal 5 agosto al 29 ottobre, con ingresso gratuito, il quadro – restaurato per l’occasione – verrà «scoperto» dal visitatore alla fine di un percorso espositivo che ne analizza i complessi particolari

Pubblicato circa un anno faEdizione del 3 agosto 2023

La Certosa di Trisulti torna a far parlare di sé, questa volta non per le vicende giudiziarie, che qualche anno fa ne segnarono prima la concessione e poi la revoca da parte del ministero della cultura alla Fondazione «sovranista» di Steve Bannon, ma per una mostra: Il corpo e l’idea: la Testa anatomica di Filippo Balbi (promossa dall’associazione Gottifredo, a cura dello storico dell’arte Mario Ritarossi) con il museo di Storia della medicina della Sapienza (che conserva il dipinto) e la Direzione regionale dei musei, ed è supportata da una fitta rete di enti pubblici e privati del territorio.

«Si tratta di un vero progetto comunitario – hanno affermato gli organizzatori – che rispetta la vocazione spirituale e culturale dell’abbazia celebrando un artista che ha legato ad essa la sua opera».
La Testa anatomica di Filippo Balbi – pittore «reazionario» ma illuminato da modernissime intuizioni artistiche – è un dipinto a olio su tavola, noto in tutto il mondo (fu proposto nel 1855 all’Esposizione internazionale di Parigi) perché raffigura il capo di un uomo con muscoli e ossa composte da corpi «avvinghiati» l’uno all’altro con una esattezza anatomica che ne fa una sorta di raffinato testo di scienza medica, oltre che il risultato straordinario di un’ispirazione «michelangiolesca e dantesca insieme».
A Trisulti, dal 5 agosto al 29 ottobre, con ingresso gratuito, il quadro – restaurato per l’occasione – verrà «scoperto» dal visitatore alla fine di un percorso espositivo che ne analizza i complessi particolari ed è arricchito da una trama sonora, una traduzione tattile per i non vedenti, e un ambiente immersivo con opere intermediali (di docenti e studenti del Conservatorio di Frosinone), esse stesse nuove creazioni artistiche per rinnovate letture dell’opera.

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