Politica

Tre interrogativi sui 113 miliardi di fondi europei

Tre interrogativi sui 113 miliardi di fondi europeiDel Rio, Renzi, Padoan – Reuters

Fondi europei È possibile spendere i Fondi UE se il Premier dà dati inesatti e la stampa non se ne accorge? 18 miliardi in Campania: Renzi convincerà la Regione a riprendere il dimissionario generale Scoppa dandogli mezzi adeguati? Arresto di Genovese: il Parlamento istituirà una Commissione d'inchiesta sui fondi UE?

Pubblicato più di 10 anni faEdizione del 18 maggio 2014

Il Governo investe i fondi UE creando sviluppo e lavoro vero, il Premier conosce la Legge di Stabilità e i documenti che invia a Bruxelles, i giornalisti incalzano il Governo nel merito. La Campania dà al Generale dei Carabinieri Scoppa i mezzi adeguati per controllare i bandi comunitari, nessun parlamentare è arrestato con l’accusa di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche dei fondi europei, il magistrato Cantone riceve dal Governo i mezzi necessari per vigilare sull’EXPO. In un paese normale.

Vediamo cosa accade in Italia.

Per la Commissione Europea sono non chiare le misure concrete per garantire nelle regioni meridionali le competenze per usare i fondi con efficacia e trasparenza (p. 43 delle Osservazioni inviate al Sottosegretario Delrio il 10 marzo scorso). Nel contempo a Napoli giustamente il generale Scoppa si dimette perchè non gli danno i mezzi per controllare. E il magistrato Cantone giustamente “non va in gita a Milano” senza poteri effettivi: chi vigila la spesa pubblica vuole gli strumenti per farlo.

È possibile spendere i fondi UE se il Premier dà dati inesatti e nessuno se ne accorge?

“Abbiamo 183 miliardi di fondi europei da spendere” . Così Renzi martedì a Ballarò alle 23,15 su Rai Tre. In realtà i miliardi sono 113 non 183. 70 miliardi di differenza. Nel forum con la redazione del Mattino ha ripetuto la cifra sempre inesatta di 180 miliardi. Giovanni Floris e i giornalisti del Mattino hanno dato 180 miliardi per buoni. Idem tutti i tg da sky al tg1 a la7. Per un’intervista alla BBC il Premier inglese Cameron avrebbe avuto uno staff in grado di preparagli i dati con la cifra precisa. E alla BBC l’ex direttore Greg Dyke avrebbe detto al Premier: “183 miliardi è la somma di fondi nazionali (la cui cassa è incerta) e fondi europei che possono essere spesi solo con l’approvazione di Bruxelles. I programmi cofinanziati dai fondi europei valgono 113 miliardi, di cui la metà è cofinanziamento nazionale e regionale. È scritto nella Legge di Stabilità e nei documenti del suo Governo inviati Bruxelles”.

Infatti il FAS (Fondo Aree Sottoutilizzate), ora rinominato FSC (Fondo per lo Sviluppo la Coesione), è interamente italiano e non deve essere confuso con i fondi europei. Il residuo del FAS 2007-2013 è di circa 13,7 miliardi. Il FSC per il 2014-2020 sarà di 54,8 miliardi ma tale cifra nella Legge di Stabilità vale solo per competenza. Per cassa la dotazione è la seguente: 50 milioni per il 2014, 500 milioni per il 2015, 1 miliardo per il 2016. Quindi dei 54,8 miliardi di FSC vi è la sola cassa di 1,55 miliardi fino al 2016.

Come si arriva allora ai 113 miliardi di programmi cofinanziati dai fondi UE? Fino al 2015 si sommeranno due canali finanziari. Primo: i 28,89 miliardi di euro non spesi del ciclo 2007-2013 al 31 dicembre 2013 (secondo il monitoraggio della spesa certificata pubblicato sui siti dell’ex Ministero della Coesione Territoriale e del Ministero delle Politiche Agricole) così suddivisi:

  1. i rimanenti 22,89 miliardi dei programmi nazionali (PON) e regionali (POR) cofinanziati dal FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) e dal FSE (Fondo Sociale Europeo);
  2. i rimanenti 6 miliardi di euro dei piani regionali cofinanziati dal FEASR (Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale).

Secondo: gli 84,2 miliardi di euro del ciclo 2014-2020, circa 63,37 miliardi di euro dei programmi cofinanziati da FESR e FSE; circa 20,85 miliardi dei programmi cofinanziati dal FEASR (basta leggere la pagina 274 dell’Accordo di Partenariato inviato a Bruxelles e sommare il cofinanziamento regionale e nazionale).

tabelle fondi europei maggio 2014

18 miliardi per la Campania: Renzi convincerà la Regione a riprendere il dimissionario generale Scoppa dandogli mezzi adeguati?

Il Generale Scoppa aveva avuto un incarico dalla regione Campania come esperto in legalità e sicurezza con focus sui fondi europei. Come riportato da Matrix e da Marco Demarco su Il Corriere della Sera del 12 maggio 2014, il Generale ha risolto il contratto perché “è fin troppo chiaro che non vogliono che io lavori”. Preoccupante.

La Campania fino al 2020 avrà 18 miliardi di euro suddivisi in due canali. Primo: i rimanenti 4282,8 milioni di euro dei programmi 2007-2013. Secondo la spesa certificata dal Governo, al 31 dicembre 2013 rimanevano da spendere: 1) 3121,9 milioni del POR FESR; 2) 428,5 milioni di POR FSE; 3) 732,4 milioni di PSR FEASR. Entro il dicembre 2015 la Campania deve spendere questi soldi se non vuole restituire a Bruxelles il contributo comunitario. Secondo: i futuri 14.486 milioni del ciclo 2014-2020: 12.650 milioni dei programmi cofinanziati da FSE e FESR (5147 gestiti dal Governo); 1836 milioni del piano FEASR.

Il Generale Scoppa si è dimesso perchè non gli “hanno dato nulla di quello che occorreva per fare” il suo lavoro. L’ufficio è arrivato “dopo 4 mesi e infinite insistenze”; il telefono era “staccato. Senza linea”. Il computer era il suo “portato da casa”. Poichè avrebbe dovuto vigilare sulla correttezza delle gare di appalto, sulla scelta dei progetti, sull’apertura dei cantieri e sull’esecuzione dei lavori, il Generale avrebbe dovuto avere il massimo delle risorse a disposizione. Al contrario Scoppa non ha avuto “uno staff” e un addetto al protocollo, e, non ha mai visto “una carta, un fascicolo, un faldone, un dato”: addebita il trattamento ricevuto all’insofferenza P.A. “verso ogni sorta di controllo”.

Arresto di Genovese: il Parlamento istituirà una Commissione d’inchiesta sui fondi UE?

Nelle Osservazioni sulla programmazione dei fondi UE 2014-2020 (di 45 pagine), la Commissione europea chiede all’Italia “personale sufficiente e qualificato” in materia di controllo e un “adeguato sistema informativo”. Bruxelles vuole una “procedura di verifica” del personale delle autorità di Gestione che deve essere competente: in caso negativo il Governo deve attuare un piano di miglioramento oppure sostituire l’autorità preposta. Dovremmo garantire la trasparenza sulle date previste per la pubblicazione dei bandi, sui loro risultati e sui loro dati di avanzamento fisico e finanziario (p. 5). Sul monitoraggio indipendente Bruxelles chiede quale percentuale di progetti sarà “oggetto di una visita almeno una volta durante l’esecuzione” (p. 42).

Cosa c’entra il monitoraggio con l’on. Genovese? Secondo la relazione di maggioranza dell’on. Vazio della Giunta per le Autorizzazioni a procedere della Camera (52 pagine), l’impianto accusatorio della Procura di Messina si basa sull’influenza politica dell’on. Genovese sull’Assessorato siciliano alla formazione professionale “che avrebbe assicurato cospicue erogazioni ad enti di formazione di cui progressivamente lo stesso Genovese assumeva il controllo per il tramite di terze persone” (p. 3): “in assenza di efficaci controlli amministrativi, alcuni enti privati siciliani – gonfiando i costi di esercizio per lo svolgimento dei corsi di formazione professionale – erano divenuti strumento per la sottrazione di fondi regionali e comunitari dalla loro destinazione” (p. 2).

Genovese è innocente fino al terzo grado di giudizio, e, vedremo se le tesi dei Pm di Messina saranno confermate. Tuttavia per prevenire illeciti, la P.A. deve pubblicare online in tempo reale tutti i singoli pagamenti per ogni beneficiario di tutti i bandi UE, la causale e la descrizione puntuale dei progetti finanziati. Renzi lo farà? I Cinque Stelle e SEL lo chiederanno?

* Andrea Del Monaco è un esperto di fondi strutturali europei, già consulente del secondo governo Prodi

 

 

 

 

 

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