Cultura

Tre conchiglie per un marinaio perduto

Tre conchiglie per un marinaio perduto

Everteen «La ballerina e il marinaio» di Giulia Caminito con le illustrazioni di Maja Celija, per Orecchio Acerbo

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 12 gennaio 2019

Un amore scomparso in mare, nella spuma che gorgoglia senza sosta e il tempo che si ferma. Le sue lancette riprenderanno a girare solo con la spinta della fiducia illimitata nella possibilità di uno scambio alla pari con il mare: deve restituire l’uomo che non c’è più, quella passione interrotta. Il marinaio amato per tre conchiglie: una bruna come i suoi capelli, un’altra striata come i vestiti dell’ultima volta e la terza con un buco che ricorda il soffio al cuore che lo affliggeva fin da piccolo. È questo che chiede con caparbietà, dall’alto del suo scoglio e del suo dolore, per trenta giorni consecutivi, senza mollare mai la presa della speranza, la ballerina abbandonata, nella sua baia sconosciuta disseminata di ricordi.
Passeggia, si immerge, cerca e aspetta. Moderna Penelope, solitaria e audace, che «tesse» il tappeto della vita con quel magico cerimoniale. Ma nessuno scambio può essere alla pari con il mare. Lui, eterno patriarca, decide tutto, anche chi si porta via con sé o riconsegna fra le onde, in una inaspettata mattina. Così, alla ragazza che per ore e ore ha danzato in un muto rituale propiziatorio, risponde con un «no» perentorio, che non lascia scampo. Il sale dell’amarezza trasuda dalla mescolanza di lacrime e acqua marina e tutto sembra perduto. Fino alla sorpresa finale: qualcosa fuoriesce dagli abissi. Non sarà più il marinaio agognato, ma la promessa di un nuovo inizio.
Con un andamento da ballata, toni da leggenda popolare e una serie di illustrazioni che rimandano alle pitture simboliste e poi surrealiste, l’albo La ballerina e il marinaio (edito da Orecchio Acerbo, pp. 32 euro 15) insegue – con le parole di Giulia Caminito e i disegni della slovena Maja Celija – un passato che non può ritornare perché nessuno è in grado di invertire la marcia dell’esistenza, nemmeno le fiabe. La storia – essiccata in una manciata di poetiche frasi – trascina la malinconia verso la sua rinascita, quella che la trasforma in principio attivo, dinamico, fertile.
Caminito è una giovane autrice che avevamo già conosciuto, nel campo della letteratura per adulti, con il suo esordio La grande A (pubblicato da Giunti), romanzo che attraverso la protagonista Giada – ragazza che ricalca per molti versi la nonna paterna della scrittrice – racconta la vita nelle colonie italiane d’Africa. A febbraio, uscirà la sua seconda prova, Un giorno verrà, per Bompiani.

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