Alla fine Cristiano Ronaldo non prende l’aereo per l’Italia e Skriniar non parte in direzione Parigi. E’ l’esito, per certi versi scontato, dell’ultima giornata di mercato, che non ha riservato novità in una sessione che comunque ha visto una vistosa opera di restyling in diversi club di alta fascia in Serie A.  Un mercato anomalo, che si è sviluppato, tra trattative vere, verosimili e fasulle mentre si sono giocate già quattro gare di campionato, con partenza anticipata per i Mondiali in Qatar in versione invernale che vedranno assente l’Italia. Dunque, nelle ultime ore poco è avvenuto. La Juventus che ha riscritto i codici del suo centrocampo e attacco con l’argentino Paredes e con Milik (già a segno con lo Spezia) è riuscita a liberarsi anche del contratto pesante del brasiliano Arthur, ex asso del Barcellona sfiorito a Torino tra infortuni e partite deludenti, finito in prestito secco al Liverpool di Klopp e pure di Zakaria, andato al Chelsea. E così la Roma, che ha proceduto con la cessione degli esuberi, compreso Justin Kluivert, finito nella Liga spagnola (al Valencia di Gattuso che si è assicurato anche Edinson Cavani) dopo il rifiuto del permesso di soggiorno che gli ha impedito l’accesso in Premier League (al Fulham). Inoltre c’è la rescissione di Ilicic all’Atalanta. Insomma, sul mercato incide ancora la Brexit, inoltre la boutade Ronaldo si è rivelata per quel che era, ovvero un tentativo del super-agente Jorge Mendes di assicurare un posto al sole in Champions League a CR7, che corre dietro ai suoi record e sponsor. Per ora il portoghese resta al Manchester, il Napoli spedisce Ounas al Lille per pochi spiccioli e non prende (ci riproverà a gennaio), dopo averci puntato per mesi, Keylor Navas, portiere del Paris Saint Germain. Si resta quindi con Meret, a inizio mercato sfiduciato da tecnico e società e ora sul passo del rinnovo del contratto.

Una fetta del destino del campionato, sarà deciso nelle prossime settimane, in un calendario compresso tra coppe europee (si inizia martedì prossimo con la Champions) e le partite della nazionale italiana in Nations League.

IN GENERALE, con Inter che ha resistito sino alla fine alla cessione di Skriniar e ha regalato Acerbi – che aveva rotto da tempo con la Lazio – a Simone Inzaghi e con la Juventus che si è affrettata a rimediare in extremis a un mercato ricco (Pogba, Di Maria) ma controverso, ora può essere definita la griglia per il campionato, con l’ausilio delle prime quattro giornate di campionato. Ovvero, non c’è la schiacciasassi, la squadra in grado di fare corsa in solitario e concedere la polvere alle avversarie, ma un manipolo di candidate ai primi quattro posti, ognuna con luci e ombre. Per intenderci, non c’è un Manchester City o un Real Madrid. Lo impone ovviamente il mercato che vede l’Italia alle spalle dell’inarrivabile Premier League (spesi 1,3 miliardi di euro) ma anche di Liga e Bundesliga. E se qualche traccia positiva si intravede, se finalmente pare pratica diffusa l’investimento sui giovani con prospettive di grandezza (Kvaratskhelia, De Keteleare, i centrocampisti under 21 della Juventus), la corsa per il titolo sarà a diverse contendenti. Per ora la Roma, con Mou che ha messo nel motore da qualche giorno anche Andrea Belotti, mostra una certa solidità, tipica del suo allenatore, che di solito offre  il repertorio pregiato nel secondo anno di gestione. Poi l’Inter, con una forza d’urto in attacco legata al talento dei solisti e poi Sarri, che dopo un anno si è fatto comprendere alla Lazio. Poi a seguire, lo dice la classifica, ci sono Napoli, Milan e Juventus che hanno già perduto qualche punto di troppo, con i campani alle prese con gli inceppi della rivoluzione estiva, dovendo integrare i nuovi arrivi e i campioni di Italia forse meno cattivi e affamati di qualche mese fa. E se i bianconeri forse sono la forza con margini di crescita più marcati, considerando l’apporto di Di Maria, Pogba, di Chiesa che rientrerà tra qualche settimana, il prossimo capitolo della saga di A sarà scritto nel tour de force che porterà a giocare quasi tutto il girone d’andata entro novembre, prima della sosta per i Mondiali che manderà in letargo il torneo italiano per quasi 50 giorni. Quindi, una fetta del destino della Serie A sarà deciso nelle prossime settimane, in un calendario compresso tra coppe europee (si inizia martedì prossimo con la Champions) e le partite della nazionale italiana in Nations League.