Tracce «aliene»  oltre il colore
maddalena penitente di Tiziano (opera in mostra alle scuderie del quirinale)
Cultura

Tracce «aliene» oltre il colore

Tiziano Svelato I «pentimenti» e il tratto con cui disegnava il Vecellio indagati con la tecnica della riflettografia. Il pittore e la sua bottega lavoravano spesso con una sorta di processo di «taglia e incolla»
Pubblicato più di 11 anni faEdizione del 30 marzo 2013
Quando nel 1566 Giorgio Vasari, a Venezia per aggiornare l’edizione delle sue Vite de’ più eccellenti pittori, scultori e architettori, visita la casa di Tiziano Vecellio (Pieve di Cadore 1480/85 – Venezia 1576) a Biri Grande lo trova, «ancor che vecchissimo fusse, con i pennelli in mano a dipignere». Vasari prende nota delle tele presenti nello studio del pittore e in corso di esecuzione, ma quanti dei suoi collaboratori conobbe non sappiamo, né quanto indaghi circa i metodi di lavoro del famoso collega che «fa opere degne d’infinita lode». Il collega toscano vede all’opera il Tiziano tardo, quello della pennellata...
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