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Toscana, screening di massa per scoprire gli asintomatici

Toscana, screening di massa per scoprire gli asintomaticiIl presidente toscano Enrico Rossi

Coronavirus La Regione acquisterà 500mila test sierologici, con il prelievo del sangue per la ricerca degli anticorpi al virus, facendo capire chi lo ha già preso, anche senza sintomi o con sintomi lievissimi, per metterlo in quarantena. Prime analisi sui 60mila dipendenti della sanità toscana e sugli addetti della sanità privata, gli altri 400mila test saranno per i territori. Intanto Usb e Si Toscana a Sinistra denunciano il licenziamento illegittimo di due lavoratrici in appalto delle pulizie all'ospedale di Livorno, che avevano denunciato la mancanza di dispositivi di sicurezza.

Pubblicato più di 4 anni faEdizione del 18 marzo 2020

La Toscana darà avvio a uno screening di massa per l’emergenza coronavirus, e acquisterà 500mila test sierologici, in altre parole con il prelievo del sangue per la ricerca degli anticorpi al virus, con l’obiettivo di identificare e isolare i contagiati e soprattutto gli asintomatici.

Ad annunciarlo è stato il presidente regionale Enrico Rossi, che con un videomessaggio su facebook ha anche illustrato quali saranno i primi passi della campagna.

“Pensiamo che lo screening di massa darà risultati importanti – ha spiegato Rossi – ed è nostro interesse tutelare per primi medici, infermieri e sanitari. Quando arriveranno i test seriologici, effettueremo analisi sui 60 mila dipendenti della sanità toscana, e a seguire sugli addetti della sanità privata

Gli altri 400mila test saranno per i territori, e i tamponi con il prelievo del sangue saranno svolti da unità speciali. Ce ne sarà una per ogni distretto di 30mila persone, e svolgeranno i test su disposizione dei medici di famiglia o dei pediatri. Chi risulterà positivo sarà messo in quarantena”.

In sostanza l’analisi del sangue sarà in grado di mostrare “l’evidenza degli anticorpi al virus”, e quindi farà capire chi ha sviluppato gli anticorpi perché ha già incontrato il virus, permettendo di di mettere in isolamento gli asintomatici, che sono il principale veicolo di trasmissione. Rossi ha anche sottolineato che la Toscana “è stata la prima regione che ha deciso tamponi per tutti coloro, asintomatici, che si recano in ospedale.

Dall’inizio dell’emergenza abbiamo aggiunto ai tre laboratori autorizzati, con mia ordinanza, altri cinque microlaboratori autorizzati per i test, tra cui un privato convenzionato. Nei prossimi giorni arriveremo a una potenzialità di 3500 tamponi al giorno”.

La notizia è arrivata nel giorno in cui nella regione sono stati riscontrati 187 nuovi casi positivi al coronavirus, facendo salire a 1.053 i contagiati dall’inizio dell’emergenza. Nel complesso dal bollettino risultano sette guarigioni virali (i cosiddetti “negativizzati”), cinque guarigioni cliniche e 17 decessi (tre in più rispetto al dato di ieri). I casi attualmente positivi in cura rimangono dunque 1.024.

Spetterà in ogni caso all’Istituto superiore di sanità attribuire le morti al coronavirus: si tratta infatti di persone, da 65 a 100 anni, tutte affette da più patologie. Per quanto riguarda i ricoveri, ad oggi sono in totale 472, di cui 143 in terapia intensiva, mentre sono 8.980 le persone in isolamento domiciliare.

Infine dal sindacato di base Usb e dai consiglieri regionali Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sì Toscana a Sinistra arriva la denuncia del licenziamento illegittimo di due lavoratrici della cooperativa Innova Salento, impegnata nelle pulizie dell’ospedale di Livorno. “Un fatto gravissimo.

Ieri le due lavoratrici si sono rifiutate di prendere servizio perché la cooperativa non aveva fornito loro i dispositivi di sicurezza – spiegano Fattori e Sarti – e per questo sarebbero state punite con il licenziamento immediato.

È evidente che si tratta di una chiara ritorsione nei confronti di chi osa denunciare condizioni di rischio molto diffuse in questi giorni, in particolare nel sistema degli appalti, dove ai lavoratori mancano guanti e mascherine certificate per poter svolgere il lavoro di sanificazione degli ospedali, e dove sono sempre più frequenti i ritardi nei pagamenti degli stipendi”.

Fattori e Sarti chiedono all’Ausl Toscana Nord Ovest di bloccare immediatamente i licenziamenti, e garantire il reintegro delle lavoratrici.

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