Toscana ai ballottaggi, derby a sinistra a Campi Bisenzio
Amministrative 2023 Tempi supplementari a Siena, Massa e anche a Pisa, dove il centrodestra balla per l'intera giornata sul 50%, ma non passa al primo turno. Si tornerà a votare anche a Pietrasanta, Pescia e nella città della Gkn, qui in scena il duello fra il Pd e la sinistra unita insieme al M5s.
Amministrative 2023 Tempi supplementari a Siena, Massa e anche a Pisa, dove il centrodestra balla per l'intera giornata sul 50%, ma non passa al primo turno. Si tornerà a votare anche a Pietrasanta, Pescia e nella città della Gkn, qui in scena il duello fra il Pd e la sinistra unita insieme al M5s.
Il primo turno delle elezioni comunali in Toscana sta offrendo molteplici spunti di riflessione alle forze politiche, nessuna esclusa. Con i ballottaggi che interesseranno fra due settimane Siena, Massa e anche Pisa, dove il centrodestra balla per l’intera giornata sul 50%, con nove punti sul centrosinistra, ma non passa al primo turno. E con Campi Bisenzio, popolosa città di 50mila abitanti al confine con Firenze, dove il secondo, decisivo turno riguarderà da una parte il Pd, e dall’altra tutte le forze di sinistra unite e il Movimento 5 stelle. Chiudono il cerchio dei comuni sopra i 15mila abitanti i ballottaggi di Pietrasanta fra centrosinistra e centrodestra (senza Fdi), e di Pescia dove al centrosinistra di Riccardo Franchi si contrapporrà il candidato “civico” del sindaco uscente ed ex dem Oreste Giurlani.
I numeri dell’affluenza al voto raccontano peraltro di un elettorato toscano sempre più distratto o meno interessato, con percentuali spesso inferiori a quelle già basse di cinque anni fa. L’affluenza complessiva è stata del 58,1%, in calo di un punto e mezzo percentuale rispetto a quella del 2018, quando si votò solo di domenica. Nei tre capoluoghi provinciali l’affluenza più alta si è registrata a Siena, dove si è toccato il 63,1%, seguita da Massa con il 60,3% e infine Pisa con il 56,5%. In tutte e tre le città la partecipazione dei cittadini è stata più bassa di un paio di punti rispetto alla tornata elettorale precedente. In controtendenza Campi Bisenzio, dove l’affluenza è stata solo del 52% ma superiore di mezzo punto rispetto al 2018, mentre a Pietrasanta ha votato il 57,1% (-4,5%) e a Pescia, sesto e ultimo comune sopra il 15 abitanti, il 52,3% (-3,2%). Alla disaffezione al voto da parte degli elettori ha fatto da contraltare un vero esercito di potenziali consiglieri comunali, solo per fare un esempio a Siena ce n’era uno ogni 57 abitanti, e a Pisa uno ogni 160.
Proprio a Pisa la trimurti Fdi-Lega-Fi va vicinissima al successo ma si ferma al 49,5% con il ricandidato primo cittadino Michele Conti, appoggiato non solo dalle tre forze politiche ma anche da tre liste civiche, di cui quella personale del sindaco è intorno al 15%. Nella città della Torre pendente il centrosinistra che correva – unico caso in Toscana – insieme a un deludente M5s raggiunge il 41,6% con l’ex presidente delle Acli, Paolo Martinelli. Mentre ottiene il 6,8% la sinistra del popolare consigliere uscente Ciccio Auletta, capolista di Una città in comune e Rifondazione comunista, e fa flop l’accoppiata Renzi-Calenda che con Rita Mariotti si ferma all’1,3%.
Al tempo stesso non mancheranno le polemiche nella coalizione di governo nazionale, visto che gli appetiti del partito di Giorga Meloni stanno provocando un terremoto sia a Massa che a Campi Bisenzio. Nella città apuana infatti il sindaco uscente Francesco Persiani, leghista, era stato sfiduciato due mesi fa dal “fuoco amico” di Fdi, che ha poi candidato in solitaria l’ex assessore di Persiani, Marco Guidi. Risultato: Persiani è in pole per la riconquista del comune con circa il 34%, ed ha subito anticipato di “non vedere margini di ricucitura” con Guidi, non andato oltre il 20%. L’ex sindaco, forte della sua lista civica al 13%, andrà al ballottaggio con il candidato del centrosinistra Enzo Ricci, che ha preso circa il 30%. A chiudere il cerchio M5s e Unione Popolare che con Daniela Bennati sono intorno al 6%.
La strategia di Fdi di presentare in solitaria propri candidati non ha funzionato nemmeno a Pietrasanta e soprattutto a Campi Bisenzio. Qui, anche grazie al tema caldissimo del nuovo, faraonico aeroporto di Firenze fortemente voluto dall’accoppiata Giani-Nardella (e Renzi), e altrettanto fortemente contestato da tanti campigiani, il centrodestra diviso fra Paolo Gandola di Lega e Fi al 20,1% e Antonio Montelatici di Fdi al 15,4%, è dietro sia a Leonardo Fabbri del Pd al 30,4% che ad Andrea Tagliaferri, candidato dell’intera sinistra e del M5s, che è al 21,6%. A Pietrasanta invece solo il ballottaggio potrebbe ricucire la frattura interna al centrodestra che ha Alberto Giovannetti (Lega-Fi) al 45% e Massimiliano Simoni (Fdi) all’11,5%, con il primo che sfiderà il centrosinistra di Lorenzo Borzonasca al 35,3%.
Infine Siena, che come da tradizione corre una partita tutta sua con largo spazio a liste civiche molto votate, e dove al ballottaggio si sfideranno comunque Anna Ferretti del centrosinistra al 31%, e Nicoletta Fabio del centrodestra al 28,3%.
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