Lavoro

Toscana Aeroporti svende i lavoratori, la Regione fa finta di nulla

Toscana Aeroporti svende i lavoratori, la Regione fa finta di nullaL'aeroporto Vespucci di Firenze

Privatizzazioni Ennesima manifestazione degli addetti dei servizi di terra degli scali di Pisa e Firenze, contro la decisione di Corporaciòn América di cedere il settore dell'handling, mettendo a rischio il futuro di 700 lavoratori. Protestano le forze di sinistra: “In tutti questi anni il Pd, prima con Rossi e ora con Giani, sotto la regia di Renzi, ha lavorato a tutela degli interessi di Toscana Aeroporti".

Pubblicato più di 3 anni faEdizione del 26 maggio 2021

Sono tornati a manifestare i lavoratori dei servizi di terra di Toscana Aeroporti. Lo hanno fatto per l’ennesima volta, davanti al Consiglio regionale, per ribadire il loro “no” alla vendita della società, che mette a rischio il futuro di 450 addetti diretti, e di circa altri 300 dell’indotto. Questa volta il presidio è stato indetto dal sindacato di base Usb, dopo che nei giorni scorsi c’era stata una iniziativa analoga sotto le bandiere dei sindacati confederali.
“Not for sale”, non in vendita, così lo striscione principale dei manifestanti, che da marzo si battono contro l’esternalizzazione del servizio di handling dei due scali di Pisa e Firenze. “Da parte della Regione e del Comune di Firenze – spiega Vania Meloni della Rsu – ci aspettavamo una presa di posizione netta, che non c’è stata finora. Abbiamo visto che il contributo pubblico da 10 milioni concesso a Toscana Aeroporti non è vincolato al mantenimento dei livelli occupazionali e salariali. Se siamo ancora in tempo la politica supporti la nostra vertenza, perché il nostro è un servizio pubblico”.
La richiesta di lavoratori e lavoratrici è quella di andare in pressing su Toscana Aeroporti: “Se non vengono mantenuti i patti la Regione ritiri il finanziamento concesso per la crisi pandemica – prosegue Meloni – non ce ne facciamo niente del mantenimento degli attuali livelli occupazionali per soli 24 mesi, serve un patto sociale. E questo perché il trasporto aereo non può essere lasciato in mano alla speculazione soprattutto nell’handling, che è il settore più fragile e subisce una concorrenza selvaggia. La Regione non può fare orecchie da mercante”.
Il problema è che di fronte alla scelta della società, di proprietà del tycoon argentino Eduardo Eurnekian con la sua Corporación América Italia (con il fondo sovrano del Dubai al 25%), e con Marco Carrai – amico e braccio destro di Renzi d’Arabia – sulla plancia di comando, fino ad oggi la Regione, che mantiene una piccola quota azionaria dopo la (s)vendita delle partecipazioni pubbliche, ha fatto poco o nulla. Anzi si è addirittura astenuta quando pochi giorni fa Corporaciòn Amèrica ha modificato lo statuto sociale, per cui dal 2024 avrà 11 consiglieri su 15, a scapito di due consiglieri di parte pubblica. “L’astensione della Regione sugli assetti societari di Toscana Aeroporti – attacca Sinistra Italiana – è una scelta politica a favore dei privati. E siamo preoccupati dal comportamento subalterno che la Regione mantiene tutte le volte che è coinvolto il rapporto con Toscana Aeroporti, i suoi rappresentanti locali e gli sponsor politici”.
Duro anche Ciccio Auletta, a nome dei gruppi comunali pisani di Prc, Possibile e Una città in Comune: “In tutti questi anni il Pd, prima con Enrico Rossi e ora con Eugenio Giani, sotto la regia di Renzi, ha lavorato scientificamente a tutela degli interessi di Eurnekian: non si può dimenticare la decisione di vendere le quote della Regione, né che da qui è stato dato il via alla privatizzazione del sistema aeroportuale toscano”.

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