L’onda Sì Tav che si allargò su Torino gremendo per due volte la centrale piazza Castello si è trasformata in un rigagnolo, disseccata da una sovraesposizione politica che ha stancato la città, alle prese con altri guai. La terza grande manifestazione di massa convocata dalle autoproclamate «madamin», che nel tempo sono passate da sette a cinque, non ha superato le 5mila presenze, lontano quindi dalle folle di novembre e dicembre. APPUNTAMENTO IERI mattina in piazza Vittorio, semi vuota e sotto un cielo minaccioso, e corteo lungo la stretta via Po alla volta di piazza Castello, punto d’arrivo: un chilometro di...