Torna «Imagine», un cofanetto speciale per celebrare l’ex Beatles

Nel 1970 a Rolling Stone Lennon affermò che con le prime canzoni dei Beatles si cominciavano a costruire le loro prime sedie, sedie per l’appunto locali. La sedia evocava per l’ex-beatle il fare blues, il modo più puro di suonare musica. Non sapeva che di lì a poco avrebbe dato alle stampe il suo disco più puro Imagine, intuendone verosimilmente la portata planetaria del messaggio. Al di là della storia della title-track, forse la canzone più famosa del mondo, oggi comunemente riconosciuta come anche scritta da Yoko Ono, Lennon non poteva però conoscere il destino del suo lavoro per com’era stato trascinato dagli eventi che avevano portato allo scioglimento dei Beatles, all’avvio della sua carriera solista, per altro cominciata giusto cinquant’anni fa con gli salbum avant-garde condivisi con Yoko Ono, e all’abbandono dell’Inghilterra per gli Stati uniti.

Sapeva solo che, dopo la registrazione di Plastic Ono Band (ma pochi rammentano che esiste anche la speculare versione di Yoko, quella che contiene Why e Don’t worry Kyoko), l’album successivo doveva essere il disco dell’amore, della pace, dei primi timidi cenni d’intesa con gli altri Beatles (solo per McCartney c’è il rimbrotto di How do you sleep?).

Imagine esce ora e a distanza di 8 anni dalla rimasterizzazione dei nastri originali nella versione «ultimate collection» della Universal in un box di 6 cd ed in un contesto di marketing espanso che prevede, oltre agli inediti, demo, bozzetti e scarti, anche il film Imagine, restaurato in 4 K con con audio rimasterizzato agli Abbey Road Studios (evento speciale Nexo l’8, 9 e 10 ottobre nelle sale). Infine il 9 ottobre arriva Imagine John Yoko, curato dalla stessa Yoko Ono e che racconta la genesi, l’evoluzione e i retroscena del leggendario album attraverso i dialoghi di John, Yoko e i ricordi di chi c’era.