Torino, figli di coppie gay: la giunta contro il no del tribunale
La giunta comunale di Torino ha deciso di costituirsi in giudizio al fianco di una coppia di donne che non riescono ad ottenere l’iscrizione anagrafica dei propri figli. Dal 2018 […]
La giunta comunale di Torino ha deciso di costituirsi in giudizio al fianco di una coppia di donne che non riescono ad ottenere l’iscrizione anagrafica dei propri figli. Dal 2018 […]
La giunta comunale di Torino ha deciso di costituirsi in giudizio al fianco di una coppia di donne che non riescono ad ottenere l’iscrizione anagrafica dei propri figli. Dal 2018 – anno in cui Torino divenne la prima città a riconoscere i figli delle famiglie omogenitoriali – ad oggi, sono 79 i bambini che portano i cognomi di entrambi i genitori, dello stesso sesso.
Questa volta però il Tribunale di Torino non solo ha rigettato l’istanza delle due donne che chiedevano di iscrivere all’anagrafe con il cognome di entrambe il figlio nato con procreazione medicalmente assistita, ma ha anche definito illegittima la registrazione allo Stato Civile. La coppia ha allora presentato ricorso alla Corte d’Appello e la giunta del sindaco Pd, Stefano Lo Russo, ha deliberato l’autorizzazione per il Comune a costituirsi in giudizio insieme alla famiglia.
«La Città nelle sedi preposte vuole argomentare gli aspetti a sostegno di quanto ha fatto il Comune fino a oggi – ha spiegato Lo Russo annunciando la decisione -. Il legislatore nazionale da troppo tempo scarica sui Sindaci e sulla magistratura decisioni delicate a cui manca una copertura legislativa a tutela dei minori. È urgente – sottolinea il sindaco – un’iniziativa parlamentare che tuteli i bambini in simili casi, rinviare il tema sta diventando non solo un problema giuridico ma di civiltà: sono in gioco i princìpi di uguaglianza e non-discriminazione».
Jacopo Rosatelli, assessore a Welfare, Diritti e Pari opportunità, spiega che l’amministrazione ha deciso di ricorrere in Appello «a tutela dei bambini e delle loro famiglie». «È un fatto storico nel cammino per la conquista dei diritti civili», afferma e lancia «un messaggio al Parlamento: fate subito una norma che stabilisca una volta per tutte il riconoscimento giuridico di due genitori dello stesso sesso. Il Paese è pronto, lo sia anche la politica».
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