Politica

Torino, bufera sulle frasi xenofobe del candidato M5S

Torino Frasi contro gli immigrati pubblicate on line sui suoi profili pubblici. Paolo Turati, esponente della destra illuminata e liberale, è il candidato più votato alle Parlamentarie grilline

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 4 febbraio 2018

Marco Corfiati è l’attivista cinque stelle che ha vinto le parlamentarie del M5S a Torino. Secondo posto in lista, seggio sicuro in Parlamento ottenuto attraverso la democrazia diretta teorizzata da Beppe Grillo nei tempi ruggenti. Ma la democrazia diretta dura qualche ora e il nome del più votato sparisce dalle liste senza una spiegazione: che solo dopo malumori interni prende la forma di un sedicente “danno di immagine” nei confronti del M5S. Formula vaga, mai spiegata nel dettaglio, ricostruita con allusioni pecorecce inerenti la vita privata del giovane candidato passato dalle stelle alle stalle senza un perché.

Nelle stesse ore in cui Marco Corfiati chiede lumi sulla sua esclusione nonostante il voto della base che “uno vale uno”, salgono alla ribalta gli esperti che Luigi Di Maio ha candidato per rafforzare il profilo culturale del M5S. Tra i molti spicca la figura di Paolo Turati, esponente della destra illuminata e liberale, che smaltita la gioia per essere salito sul carro di Tespi si affretta a fare il giuramento post ideologico per eccellenza: “Non sono né di destra né di sinistra, categorie superate”. Una delle sue prime attività da candidato è “congelare” i profili pubblici con relativi pensieri e commenti, foto e riflessioni.

Qualcuno si insospettisce ma lui risponde: “Ho bloccato i miei profili personali perché sono impegnato nella campagna elettorale e non avrei avuto tempo per occuparmene. In passato ho appoggiato Appendino, Porchietto, persone che stimo ma anche Mariano Turigliatto e Bruno Ferragatta del centrosinistra. Sono libero e continuo ad esserlo”. Non manca nel passato di Turati anche il sostegno a Mercedes Bresso, Roberto Cota, Gaetano Quagliariello. Sul fronte internazionale Turati manifesta entusiasmo per la destra austriaca di Sebastian Kurz.

Il candidato di Liberi e Uguali Marco Grimaldi, intercetta e pubblica alcuni post del neo candidato cinque stelle: toni e parole forti quelle di Turati, attraverso cui si lamenta, ad esempio, degli africani che arrivano in massa a Bardonecchia, ripromettendosi di andare a presidiare le comunità locali come fu fatto nel 1300 contro i Mori, poi cacciati manu militari da governanti molto più responsabili di quelli attuali.

Grimaldi, dopo la pubblicazione di alcuni post sfuggiti alla furia iconoclasta commenta: “Paolo Turati può anche aver oscurato i suoi profili web perché gli manca il tempo di aggiornarli, ma non ha potuto cancellare alcune uscite che non hanno bisogno di commenti. Insomma, iI Movimento liquida in tempo record il candidato più votato alle Parlamentarie torinesi per alcune foto su siti di incontri che costituirebbero un ‘rischio per l’immagine’ dei 5 Stelle, immagine che però la xenofobia di Turati sembra non intaccare affatto. Dimmi chi discrimini e ti dirò chi sei”.

Turati innesta la retromarcia: “Un post privato, uno sfogo infelice, scritto a titolo personale, che non rispecchia in alcun modo la mia posizione politica né quella del Movimento 5 Stelle. È evidente che i fenomeni migratori, nella nostra Regione, come nel resto del Paese, andrebbero governati in maniera efficace a differenza di come avvenuto fino ad oggi anche ad opera dei colleghi di partito del consigliere Grimaldi”.

Dai cinque stelle giunge un surreale commento di Luigi di Maio che si preoccupa del passato politico di Turati: “Accogliamo chi ha incontrato i partiti ed è scappato”.

La scelta di Turati testimonia la mutazione genetica del M5s che ben conosce il passato del suo candidato – la frequentazione tra alcuni parlamentari piemontesi del Movimento e Turati risale al 2010 – ed è a caccia del voto di destra.

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