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«Tony Driver», «Sanctorum» «Bombay Rose». La Sic 2019

«Tony Driver», «Sanctorum» «Bombay Rose». La Sic 2019

Festival Il programma della Settimana della Critica di Venezia, dal debutto di Ascanio Petrini al corto di Gianni Amelio

Pubblicato circa 5 anni faEdizione del 20 luglio 2019

I corpi galleggianti ritratti dal nuovo manifesto della Settimana della Critica di Venezia – dell’artista libanese Christelle Halal – «evocano l’epoca piena di muri in cui viviamo» dice il presidente del Sindacato critici Franco Montini, ma anche l’auspicio di un futuro migliore, che riflette la vocazione della selezione di quest’anno, il trentaquattresimo della Sic. A partire dall’unico titolo italiano fra i sette in concorso: Tony Driver, opera prima di Ascanio Petrini il cui protagonista, Tony, rimette in scena la sua vera storia che da Bari l’ha portato negli Stati Uniti – dove trasportava a bordo del suo taxi i migranti che varcavano la frontiera con il Messico – e poi di nuovo in Italia dove viene deportato e dove il regista lo incontra in una grotta a Polignano a Mare. Un film «che parla dell’assurdità delle frontiere e farebbe arrabbiare molto Matteo Salvini, cosa di cui siamo molto felici» dice il delegato generale della Sic Giona Nazzaro.

IN CONCORSO anche All this Victory, del documentarista al suo debutto nella finzione Ahmad Ghossein: un thriller politico ambientato nel 2006 durante la guerra fra Israele e Libano. E poi El principe di Sebastian Muñoz, protagonista Alfredo Castro, ambientato in un carcere cileno durante l’ascesa di Salvador Allende. Rare Beasts, esordio alla regia dell’attrice e cantante inglese Billie Piper è invece una commedia sentimentale interpretata dalla stessa regista, mentre Psychosia di Marie Gratho è un thriller al femminile ambientato in un istituto psichiatrico. E ancora Parthenon, di Mantas Kvedaravicius, e Scales della regista saudita Shahad Ameen, storia di una sirena araba a riprova, aggiunge Nazzaro in seguito alla polemica sulla futura Ariel africanamerican, «che non tutte le sirene sono bianche». Ad aprire fuori concorso la selezione della Sic sarà un film d’animazione, Bombay Rose di Gitanjali Rao, mentre in chiusura vedremo Sanctorum di Joshua Gil.

TORNA per la sua quarta edizione anche la selezione di Sic@Sic sostenuta da Istituto Luce-Cinecittà: sette cortometraggi di giovani registi italiani fra i quali Gli oceani sono i veri continenti di Tommaso Santambrogio, girato a Cuba e prodotto da Gianluca Arcopinto e Lav Diaz, anche autore delle musiche. Ad aprire – fuori concorso – Sic@Sic sarà un cortometraggio di Gianni Amelio: Passatempo, la «sfida di cruciverba» fra un professore in pensione (Renato Carpentieri) e un ragazzo del Mali. Chiude la selezione Destino di Bonifacio Angius.
La trentaquattresima edizione inaugura anche una nuova sigla: una sequenza di Eerie (2004) di Kevin Jerome Everson.

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