Toni Morrison Nobel del 1993
Finestre di Orosia Qui al cohousing, oggi, 29 settembre, celebriamo la giornata mondiale del migrante e del rifugiato con i libri di Toni Morrison, prima scrittrice afroamericana a ricevere il premio Nobel per […]
Finestre di Orosia Qui al cohousing, oggi, 29 settembre, celebriamo la giornata mondiale del migrante e del rifugiato con i libri di Toni Morrison, prima scrittrice afroamericana a ricevere il premio Nobel per […]
Qui al cohousing, oggi, 29 settembre, celebriamo la giornata mondiale del migrante e del rifugiato con i libri di Toni Morrison, prima scrittrice afroamericana a ricevere il premio Nobel per la letteratura nel 1993. Morrison è mancata il 6 agosto 2019. Nata a Lorain nel 1931, in Ohio, da famiglia nera di classe operaia, trasforma la lotta contro la discriminazione in letteratura. Leggiamo in cerchio frasi e brani delle sue storie. Storia di una bambina nera che aspetta un figlio dal padre e vorrebbe avere occhi azzurri come Shirley Temple, perché davanti a occhi così nessuno farebbe cose brutte. («L’occhio più azzurro»,1970). Storia del viaggio di un uomo di colore alla ricerca delle origini e di un tesoro di famiglia che si trasforma in percorso di fantasmi e ricordi per trovare l’identità perduta («Il canto di Salomone»,1977). Lo spunto storico per «Amatissima»,1987, è la vicenda di Margaret Garner, schiava fuggita dal Kentucky che uccide la figlia neonata quando sta per essere ricatturata. «Jazz»,1992, è storia di un amore violentemente passionale, di amore per ‘la Città’ e la sua gente, per il jazz. «Paradise», 1997 racconta della città di Ruby e del Convento vicino, un antico palazzo abitato da donne di diversa provenienza e dal passato travagliato. Gli uomini di Ruby vogliono uccidere le donne del Convento perché il loro singolare nucleo familiare è considerato destabilizzante. Nel «Dono», 2008, si alternano storie di schiavitù, persecuzioni religiose, viaggi per continenti e oceani, tutte con la speranza di nuova esistenza. Le storie ci accompagnano sino a sera e respiriamo violenza, dignità, riscatto, libertà. Emozioni che bucano il cuore e ci uniscono a tutte le creature della terra con una sola voce per i diritti umani. Lynn Hunt insegna storia moderna europea all’Università di California e in «La forza dell’empatia, una storia dei diritti dell’uomo», Bari 2007, dimostra che l’empatia è centrale per sviluppare i Diritti umani, che richiedono ragione ma anche emozioni. L’empatia, secondo Hunt, è pratica culturale: le idee di relazioni umane, descritte in romanzi e rappresentate in opere d’arte, contribuiscono alla diffusione dei diritti umani. Riflette come esempio sui tre grandi romanzi epistolari del ‘700 (Pamela,1740 e Clarissa,1747 di S. Richardson, Giulia,1761 di Rousseau). Nuova forma di storia e scrittura, cambiano il sentire rispetto alla vita interiore e rafforzano l’idea di comunità basata su individui autonomi ed empatici che si rappresentano con valori universali al di là dei legami familiari, affiliazioni religiose e delle nazioni. Così le opere di Morrison. È ormai notte. Ci raccogliamo in un silenzio infinito come pensiero a tutti i migranti morti. E sentiamo dentro il mare, che veglia con noi.
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