«Ti sparo in testa». Indagati capi neofascisti per l’aggressione ai giornalisti dell’Espresso
Roma La procura apre un’inchiesta sulle violenze durante la commemorazione di Acca Larentia
Roma La procura apre un’inchiesta sulle violenze durante la commemorazione di Acca Larentia
«Ti sparo in testa!»: la minaccia del neofascista ad uno dei due reporter de L’Espresso sarebbe registrata in un video che ieri è comparso su alcuni social e che è stato acquisito dalla procura di Roma. Il procuratore aggiunto Francesco Caporale infatti ha aperto un’inchiesta sull’aggressione subita lunedì dal giornalista Federico Marconi e dal fotografo Paolo Marchetti all’interno del cimitero del Verano, mentre erano intenti a seguire per conto del settimanale il raduno organizzato da Avanguardia nazionale in occasione della 41esima commemorazione della strage di Acca Larentia.
Il leader romano di Forza Nuova, Giuliano Castellino, e quello di Avanguardia Nazionale, Vincenzo Nardulli, sono stati iscritti sul registro degli indagati per minaccia, lesioni personali e violenza privata, e le loro abitazioni sono state perquisite. Castellino è stato denunciato anche per violazione della sorveglianza speciale cui è sottoposto.
I due collaboratori de L’Espresso hanno raccontato di essere stati circondati e presi a spintoni, calci e schiaffi da un gruppo di neofascisti che ha intimato loro di consegnare le foto scattate durante la cerimonia davanti al Mausoleo che commemora i camerati uccisi. La Digos era presente ed ha assistito a tutto l’episodio, prima di intervenire a difesa dei due giornalisti e scortarli fino all’esterno del cimitero monumentale romano. Ma alla questura gli agenti hanno riferito di aver chiesto a caldo al cronista, Marconi, se avesse subito minacce o lesioni, ricevendo una risposta negativa. La denuncia, poi, è stata invece presentata agli stessi uffici della Digos in serata, insieme al referto medico con 3 giorni di prognosi per le contusioni.
Per Forza Nuova e Avanguardia Nazionale (la formazione di estremisti di destra che sembrerebbe risorta sulle ceneri dell’omonimo gruppo, sciolto negli anni ’70 per applicazione della legge Scelba), la ricostruzione riportata dai due cronisti e dal settimanale è falsa: «Non è successo assolutamente nulla – ha negato Castellino – Ho chiesto alle due persone, che solo successivamente si sono palesate come fotografi dell’Espresso, di cancellare le foto della cerimonia in cui comparivano anche minori, ma non c’è stata alcuna aggressione e nessun contatto».
Poi, con il solito eloquio neofascista, il leader romano di Fn attacca l’Espresso che «continua a servire chi sfrutta, sfratta e specula», e Salvini che «chiede la galera per i patrioti e i ribelli». E annuncia: «Noi sabato saremo a Magliana per il diritto alla casa contro sfratti e sgomberi». Mentre il segretario nazionale di Forza Nuova, Roberto Fiore, se la prende (sport particolarmente in voga di questi tempi) con la «solita lobby giornalistico-politica che sta lì per infangare un fatto bellissimo».
Nel video postato su alcuni social si vedrebbe uno dei facinorosi urlare contro i due cronisti che erano al lavoro: «A me delle guardie non me ne frega niente, io te sparo in testa».
Ieri, a chiedere di nuovo lo scioglimento delle organizzazioni fasciste «ai sensi delle leggi vigenti, come richiesto anche dalle istituzioni Europee», è stato il coordinamento dei comitati romani di Leu, che ha sollecitato il ministro dell’Interno Matteo Salvini a prendere provvedimenti, perché «non è tollerabile il ritardo con cui le forze di polizia sono intervenute in difesa dei giornalisti aggrediti».
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