C’è una espressione che attraversa l’avventura dell’hip hop, dalla sua nascita nei ghetti neri della New York di metà anni 70. «Consciousness», consapevolezza. Che vuol dire orgogliosa esaltazione delle proprie radici, senso della comunità, desiderio di affermare la propria voce (la CNN di poveri, come ha detto David Byrne). E ascoltare oggi questa parola pronunciata dalla celebrità più in vista del momento del rap italiano, Rocco Hunt, trasmette la sensazione che, al di là delle classifiche, al di là della moda e dei talenti tv, il ritmo dell’ hip hop conserva, il suo spirito originale.

Rocco Hunt, salernitano, è il ragazzo che ha vinto l’ultima edizione di Sanremo Giovani, ha cantato di recente a Palermo nelle manifestazione per tenere viva, soprattutto tra i ragazzi, la figura del Giudice Borsellino, ha incantato la platea televisiva parlando non di cuore-amore, ma della Terra dei Fuochi, l’area dalla quale proviene ed è uno dei protagonisti (domani) di TheJamBO, il festival delle culture urbane che si terrà nella Fiera di Bologna dal 6 all’8 giugno.

Il suo show (e qui parlare di ‘consciousness’ ha ancora più senso,) precederà quello dei Public Enemy, le star del rap afro americano, militanti e contraddittori, stretti collaboratori di Spike Lee, vicini all’ideologia del leader di fede islamica Louis Farrakhan, uno dei protagonisti più ‘politicamente scorretti’ dei movimenti per i diritti civili delle minoranze. Sin dal disco It Take s a Nation of Millions to Hold Us Back, la band, è riuscita a creare una relazione unica, strettissima, tra la sofisticata ricerca sui suoni e la chiarezza del messaggio. Nei loro testi c’è l’attualità della segregazione razziale, il desiderio di rivolta, l’ironico ‘smontaggio’ dei luoghi comuni sui neri (la sveglia al collo che Flavor Flav mette durante i concerti) e persino una coreografica rappresentazione della frase di Malcolm X (altra icona alla quale fanno riferimento), «By Any Means, Necessary», Con Ogni Mezzo, Necessariamente. Vederli sulla spesso palco con un post adolescente che si è avvicinato a questa musica ascoltandone il versante più commerciale in radio e poi approfondendola leggendo saggi sull’argomento e cercando i dischi della cosiddetta ‘old school’, è sicuramente il segno di quanta verità c’è ancora nel titolo dell’ album di un altro ‘vecchio’ protagonista del rap, KRS-One, che nel 1990 pubblicò Edutainment, un neologismo che deriva dalla contrazione di Education e Entertainment, Educazione e intrattenimento.

Per questo il festival bolognese è un appuntamento unico nel panorama delle iniziative estiva in italia. Come dimostra l’elenco degli artisti in programma il 7. A rappresentare la stesse origini dei Public Enemy ci saranno gli americani Naughty By Nature, che nei 90, portarono l’hip hop nei territori del pop con una serie di ballate, una delle quali, O.P.P. fece definitivamente affermare questo suono in Europa. Prima di loro, l’eroe del rap di sobborghi romani Noyz Narcos, uno dei Truce Klan’, con la sua esasperata ‘poetica della periferia’ che forse sarebbe piaciuta a Pasolini e Frankie Hi-Nrg Mc. Ultimo giorno l’8 con tanti talenti come Mistaman, e il «padre spirituale» del rap «consciousness» italiano, Militant A.