Thatcher ladra di latte
L'impaziente inglese ...Mi dispiace, ma lei era proprio così...
L'impaziente inglese ...Mi dispiace, ma lei era proprio così...
Stavamo guardando «The Crown» su Netflix. Mia moglie dice, indicando Margaret Thatcher, «ma lei parlava veramente così?» Eccome! ho detto. Io ho vissuto Maggie Thatcher. Ho cantato la vecchia canzone «Maggie’s Farm» di Bob Dylan ma con parole modificate. Da bambino ho accolto con gioia la vittoria di una donna. Avevo solo sette anni e non sapevo nulla di politica. Per il mio cervello immaturo lei era una donna; mia mamma era una donna; mia mamma era buona così anche lei doveva esserlo. Quando si dimise avevo 18 anni e celebrai con una bottiglia di vodka e un amico e abbiamo guardato «Il Mago di Oz», cantando «ding dong la strega è morta!» con Dorothy e I piccoli … non mi ricordo come si chiamano. Qualche anno dopo quando Thatcher morì la canzone diventò un hit nazionale. L’odio era così tanto. Elvis Costello fece un canzone anticipatoria anni fa, «Tramp the dirt down».
Ma perché? Perché abbiamo odiato in una maniera così forte? Non era una donna forte? Non era precisamente quella che volevo come un presunto femminista maschile? C’erano un sacco di motivi politici. La sua distruzione dei sindacati, di intere comunità con la sua lotta contro i minatori, il suo vandalismo contro la cultura. A scuola abbiamo avuto latte gratis finché lei lo ha tolto. Infatti abbiamo imparato a chiamarla «Maggie Thatcher Milk Snatcher» – ladra di latte. E poi c’era la guerra delle Falklands. Galtieri era una fascista ma lei non faceva niente contro la sua ideologia. Infatti le armi delle due parti in quella squallida piccola guerra erano fabbricate in Inghilterra. Quando ero più grande c’era anche la sua intransigenza con l’Irlanda del Nord. Mia mamma è irlandese, così questo mi ha colpito al cuore. E quando il Mondo intero stava contro il Sud Africa e il regime razzista, lei chiamava Mandela una terrorista e ha rifiutato di imporre sanzioni.
C’erano tanti della destra che erano odiosi ma la differenza era proprio nei suoi modi. Quando Lidia mi ha chiesto se Gillian Anderson non esagerava con la sua recitazione, ho dovuto dire di no. Thatcher sembrava che recitasse, sembrava una parodia di se stessa. Quell’accento da piccolo borghese che si sforzava di sembrare molto più elevato. La sua voce forte da «signora di Ferro» ma lenta perché noi eravamo bambini che dovevano capire. Maggie era falsa. Lo so. Tutti i politici sono così. Ma non è vero. Alcuni lo sono di più. Maggie in questo era unica. Abbiamo già visto Meryl Streep, Andrea Riseborough e altre interpretarla e ogni volta avrei voluto che non facessero vedere quello che di solito vogliamo che un attore faccia: cioè rivelare il lato umano del personaggio. Non aveva un altro lato. Lei era solo la politica e ha cambiato la politica in una maniera totale. Quando le hanno chiesto qual era stato il suo risultato più soddisfacente ha risposto «Tony Blair.»
«The Crown» non è male come dramma. Anderson fa un grande lavoro. Ma lei era veramente così. Mi dispiace ma è proprio così.
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