La lingua batte dove il dente duole. Solo il sempreverde detto popolare può spiegare l’operazione di polizia che, alle prima luci dell’alba, ha portato allo sgombero coatto di una decina di operai licenziati dalla Texprint, «colpevoli» di star chiedendo da mesi e mesi il rispetto del contratto collettivo nazionale di lavoro – a partire dalle 40 ore settimanali – e ora doppiamente rei per aver iniziato mercoledì scorso uno sciopero della fame, con presidio davanti al duecentesco palazzo municipale. QUELLA PICCOLA TENDA MONTATA davanti al Comune ha fatto saltare i nervi a molti, sindaco Biffoni compreso. Anche perché sul palco...