Oggi il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Cagliari dovrà decidere se rinviare a giudizio per disastro ambientale quattro alti ufficiali: Giuseppe Valotto, capo di stato maggiore dell’esercito dal 2009 al 2011; Claudio Graziano, il successore, in carica dal 2011 al 2015; Danilo Errico, capo del 3° reparto rifornimenti dal 2008 al 2013; Domenico Rossi, sottocapo di stato maggiore dal 2010; Sandro Santroni, comandante dell’esercito in Sardegna sino a ottobre 2010.

L’accusa è relativa alla base militare di Teulada, e più esattamente alla cosiddetta Penisola Delta, tanto inquinata per effetto delle esercitazioni militari che lì si sono svolte per decenni da essere interdetta, dalla magistratura, al transito e alla sosta. Davanti alla sede del Tribunale, il Cagliari Social Forum ha organizzato, per stamattina alle 10, un presidio, «che vuole sottolineare – dicono i militanti del gruppo pacifista e antimilitarista – i gravi reati compiuti nei confronti della nostra terra». «Gli elementi che stanno emergendo sui danni causati dalle esercitazioni militari a Teulada sono di una gravità estrema», scrivono in un’interrogazione parlamentare al ministro della difesa e a quello della transizione ecologica i deputati del gruppo Alternativa Andrea Vallascas e Pino Cabras. «Una vicenda drammatica – specificano i due deputati – nella quale lo Stato ha agito incurante delle conseguenze per l’ambiente e per la salute di civili e militari». La figura più in vista tra gli ufficiali coinvolti nel procedimento giudiziario in corso a Cagliari è il generale Graziano. Già coordinatore del Comitato militare dell’Unione europea, poche settimane fa Graziano è stato nominato presidente di Fincantieri dalla Cassa depositi e prestiti, controllata dal ministero dell’economia.