«Molti parlano di noi come di qualcuno che già non c’è più, sentono l’urgenza di ragionare ’oltreʼ il testimone. Non nego che sia una questione importante, ma a volte si ha l’impressione che non vedano l’ora che ci togliamo di mezzo. Quando saremo morti – e non bisognerà aspettare a lungo, perché siamo sempre meno, sempre più deboli – avranno finalmente campo libero. Non ci sarà più nessuno a ’contendere la scena’: nessuno dovrà protestare perché lo spazio che ritiene spettare alla storiografia è invaso dai testimoni. Ma senza le nostre parole, senza il racconto di noi che abbiamo visto...