Terre des Hommes: «Salvare i minori a prescindere dalla geopolitica»
L’emergenza endemica legata alla migrazione vede sempre più protagonisti i minori. Le statistiche Onu ci dicono che essi rappresentano oramai oltre la metà dei richiedenti asilo, dei profughi ambientali ed […]
L’emergenza endemica legata alla migrazione vede sempre più protagonisti i minori. Le statistiche Onu ci dicono che essi rappresentano oramai oltre la metà dei richiedenti asilo, dei profughi ambientali ed […]
L’emergenza endemica legata alla migrazione vede sempre più protagonisti i minori. Le statistiche Onu ci dicono che essi rappresentano oramai oltre la metà dei richiedenti asilo, dei profughi ambientali ed economici, di coloro i quali scappano dalle peggiori forme di violazione dei diritti umani.
Se da una parte la decisione della Germania di accogliere i profughi siriani mette in evidenza i limiti del regolamento di Dublino, violandolo unilateralmente, dall’altro introduce un pericoloso antecedente in quanto a scelta dei profughi. «Non è questa l’Europa solidale che vogliamo e di cui abbiamo bisogno anche come cittadini europei», dice il Presidente di Terre des Hommes Raffaele K Salinari. «La gestione dei migranti minori non ha bisogno di regole nuove», continua Salinari: «Le Convenzioni Onu e quelle europee parlano già chiaro: l’interesse maggiore del bambino che va preso in considerazione al di là di ogni calcolo di tipo geopolitico». Terre des Hommes sottolinea anche che nella prossima riunione dei Ministri delle Ue sul tema migrazioni si deve prendere in considerazione il livello di coerenza con le decisioni che saranno ratificate a settembre in sede Onu sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili, in cui il tema è centrale per determinare le politiche estere Ue.
Oltre alla creazione di corridoi umanitari nei paesi di provenienza, per sottrarre i minori migranti dalle maglie dei trafficanti, è necessario l’implementazione di iniziative diplomatiche che mettano fine ai conflitti che la stessa Ue ha fomentato. In specifico molti minori in arrivo dalla Libia ci raccontano di lunghi mesi di lavoro forzato per potersi pagare il passaggio sui barconi, sono denutriti, ancora sotto shock per le violenze subite. Chi non ha abbastanza soldi viene chiuso nella stiva e rischia di soffocare. Chi non è abbastanza forte muore, come il ragazzino somalo soccorso in mare pochi giorni fa, che non ce l’ha fatta ad arrivare vivo in Sicilia.
In questo momento Terre des Hommes Italia è attiva in Sicilia con il progetto Faro per l’assistenza psicosociale e psicologica dei minori migranti e delle famiglie con bambini, oltre che con la distribuzione di kit d’emergenza ai migranti in arrivo a Milano. In Medio Oriente sta portando avanti interventi umanitari in Siria, Libano, Iraq e Giordania a favore di oltre 300.000 vittime del conflitto, in maggioranza bambini. Il progetto Faro rientra nella Campagna «Destination Unknown» della Federazione Internazionale Terre des Hommes per la protezione dei bambini migranti nel mondo in fuga da guerre, povertà e violenze, che secondo i dati più recenti sono quasi 35 milioni (fonte Onu). Con «Destination Unknown» Terre des Hommes è presente con interventi in Sicilia (Progetto Faro), Malta (in collaborazione con Kopin), Grecia (in collaborazione con Arsis), Cipro (in collaborazione con Hope for Children Cyprus) in Europa Centrale e Sud-orientale, Libano, Iraq, Giordania, Siria ed Egitto.
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