Non è stata solo una questione di denaro – ma sicuramente è stata una parte dirimente che è servita a sciogliere ogni riserva. Antonio Conte è il nuovo ct della nazionale, come annunciato dal neopresidente della Figc Carlo Tavecchio che ha accettato i due punti fondamentali posti dall’ex tecnico juventino per fugare ogni incertezza. Il denaro, un contratto biennale di 3,6 milioni di euro (anche perché con i bianconeri il trainer leccese viaggiava già intorno a quella cifra…) che per 1,6 milioni di euro viene coperta dalla Figc, mentre gli altri 2 milioni vengono garantiti da uno sponsor d’eccezione: la Puma.

Ma ovviamente non è solo questo che mister «tre scudetti consecutivi» ha chiesto e ottenuto. Come nelle sue abitudini, vuole un controllo assoluto, mani libere così come nella storia della nostra nazionale non era mai avvenuto. Conte diventa così una figura non tanto di selezionatore, quanto di manager, e ha carta bianca – e l’ultima parola – anche sulle nazionali giovanili insieme alla certezza (un problema che il suo precedessore Prandelli aveva sollevato più volte) della collaborazione dei club di serie A.

E non solo, Conte potrà decidere di radunare i gruppi di giocatori selezionati anche per stage e non solo per le amichevoli di prammatica. La veloce nomina del nuovo mister azzurro, consentirà a Tavecchio di portare lunedì – quando è in programma il primo Consiglio federale, la prima vittoria della sua presidenza iniziata sotto i peggiori auspici, dopo la bufera sulle infelici battute razziste.

Certo è che l’ingaggio monstre sta già facendo discutere i social network, e sulla vicenda è intervenuto tra gli altri anche Andrea Abodi, presidente della Lega di Serie B: «Il costo di Conte va visto come investimento. Se fa guadagnare alla Figc più risorse è un fatto non marginale…».

Ora la palla passa a Conte che dovrà letteralmente sollevare il gruppo reduce dalla Caporetto brasiliana, ma già qualcuno manifesta dei dubbi su un allenatore che ha fatto imprese strepitose quando si è trattato di operare sulla quotidianità, la promozione del Bari in A, i tre scudetti consecutivi con la Juve. Un lavoro asfissiante, martellante che ha determinato risultati eccellenti. Ma quanto e come potrà operare Conte in una realtà completamente diversa come è la Nazionale?