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Tajani: nessun direttorio e porte aperte ai dem

Tajani: nessun direttorio e porte aperte ai demAntonio Tajani – foto LaPresse

Politica Il coordinatore di Forza Italia: «Fascina? Deciderà che fare. Quello che conta è la militanza»

Pubblicato più di un anno faEdizione del 20 giugno 2023

Giovedì si riunirà il Comitato di presidenza e in quell’occasione sarà decisa la data del Consiglio nazionale che eleggerà il presidente incaricato di portare il partito fino al congresso previsto per il 2024. Dopo la morte di Silvio Berlusconi Forza Italia è alle prese con la difficile riorganizzazione di una forza politica che dalla sua nascita ha avuto un unico e indiscusso leader, per non dire sovrano.

A indicare le tappe è il coordinatore e presidente in pectore Antonio Tajani che liquida l’ipotesi di un «direttorio» che comprenda anche i capigruppo per affiancare il «reggente» in modo da tenere insieme le diverse e disorientate anime azzurre: «C’è uno statuto che regola l’organizzazione. E bisogna rispettarlo. Non l’ho scritto io, lo abbiamo votato tutti insieme, non servono altre idee o osservazioni», taglia corto il ministro degli Esteri.

Per quanto riguarda Marta Fascina, Tajani non lascia molto spazio a ipotesi di primo piano per la compagna del Cavaliere: «Non l’ho chiamata in questi giorni. Non è facile perdere il compagno della vita, deciderà lei cosa vuole fare, come impegnarsi. È una scelta sua, noi siamo ben lieti di farle fare ciò che lei ritiene opportuno e giusto fare. Però, ripeto, è una scelta sua, non è una scelta che noi possiamo imporle. Lei deciderà quello che vorrà fare». Il che non significa che potrà fare chissà che: «È anche una nostra deputata, quindi già impegnata in politica, ciò che vorrà fare, farà», ma conta «l’impegno politico, la militanza».

Il coordinatore azzurro sostiene poi che in questi giorni ci sono «persone che vengono in parlamento a parlare con noi», riferendosi a esponenti del Pd che starebbero valutando, proprio ora che il partito è senza nocchiero, se traslocare in Fi. Ma giura che sarà fatta una «selezione».

Per quanto riguarda il testamento di Berlusconi, il Corriere ieri anticipava che sarà aperto lunedì 26, tre giorni prima dell’assemblea ordinaria di Fininvest convocata per l’approvazione del bilancio 2022.

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