Seminario di composizione a Perugia, negli ultimi anni ’80. Tutto può diventare musica. Il segno non è solo l’appunto per un’esecuzione. Ma lo stimolo per un’improvvisazione. Sylvano Bussotti colloca la fotografia della facciata del Duomo di Orvieto sul leggio del pianoforte. E suona una splendida fantasia musicale. Naturalmente, improvvisata. Oggi è di moda non già solo criticare le avanguardie del dopoguerra, il che è legittimo, ma demolirle, negarne ogni valore musicale: sarebbero o matematica senza rapporto con l’esito sonoro o utopia dadaista senza corrispondenza musicale. La realtà è invece tutt’altro. È stata una ventata di aria fresca, una ubriacatura di...