È di 26 agenti delle forze dell’ordine e 14 civili feriti, oltre a 40 arresti, il bilancio delle proteste cominciate in Svezia giovedì, ha comunicato ieri la polizia svedese nel corso di una conferenza stampa.

Le proteste – iniziate nelle città di Linköping e Norrköping, e che nella notte di sabato hanno raggiunto Malmo, dove una scuola è stata incendiata – sono state scatenate dal politico di estrema destra Rasmus Paludan (leader del partito anti immigrazione Stram Kurs) quando ha annunciato l’intenzione di tenere un comizio, e bruciare delle copie del Corano, a Norrköping.

Contro le sue dichiarazioni hanno preso posizione l’Arabia Saudita -che ha parlato di «abuso deliberato del sacro Corano da parte di estremisti» e di «provocazione ai danni dei musulmani» – l’Iran e l’Iraq, che hanno convocato gli ambasciatori svedesi.