Supercontinent2, suggestioni della scena indipendente
A teatro Nuova edizione, la 38esima, per Drodesera, festival di arti performative
A teatro Nuova edizione, la 38esima, per Drodesera, festival di arti performative
Supercontinent2 , è il titolo della 38esima edizione di Drodesera, festival di arti performative che quest’anno ha aperto un mese prima del suo via ufficiale, il 20 luglio a Centrale Fies, con un’opera di teatro musicale Curon/Graun di Oht con l’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento. Una partenza anticipata che significa non essere solo vetrina di performance ma, come ha spiegato la direttrice artistica Barbara Boninsegna: «Realtà che vive e produce tutto l’anno con residenze e progetti a sostegno di compagnie ed artisti indipendenti». Prova ne sia che al nastro di partenza, dal 20 al 22 luglio, ci sarà la sesta edizione di LIVE WORKS Performance Act Award: punto di forza dell’ identità festivaliera, attenta al territorio ma con il respiro più profondo dell’arte contemporanea. Un supercontinente che fino al 28 luglio sarà abitato da artisti, performer, architetti e registi, capaci di far vivere nei saloni dell’ex-centrale idroelettrica le tensioni e gli umori della scena performativa italiana e straniera.
Ancora sotto i riflettori i temi che nella scorsa edizione intrecciavano i mutamenti dei territori portati da migrazioni e guerre con il mescolarsi di discipline ed arti. L’anteprima del festival è il 7 luglio con la performance Concerto a Perdifiato che apre la mostra antologica dedicata all’artista concettuale Giovanni Morbin. Poi, fino al 28 luglio, una programmazione che restituisce l’attualità della ricerca contemporanea sul teatro e sulle arti performative con cinque prime nazionali. Tra queste L’Amical de Production sarà in scena con Germinal (25/26), torna poi il coreografo austriaco Philipp Gehmacher con My shapes, your words, their grey ( 28), in cui si tratta di leggibilità ed intangibilità delle opere d’arte. Proprio dagli ampi spazi della Centrale Fies, aperti tutto l’anno a residenze artistiche, approdano alla scena i lavori che qui hanno trovato vita: sono artisti italiani ed internazionali tra cui Marco D’Agostin con Avalanche (25), in cui la danza si pone in una costante tensione verso l’infinito dell’enumerazione e il collettivo teatrale parte di Fies Factory, Sotterraneo, con Overload (27/28). Vincitori di due precedenti edizioni di Live Works, l’artista visiva Urok Shirhan presenta la performance Empty Orchestra (27), mentre il coreografo e performer Jacopo Jenna presenta If,If,If,Then (25/26). Info: www.centralefies.it/prenotazioni@centralefies.it
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