Super green pass per i lavoratori e scuola sul tavolo del governo
Metà penisola in zona gialla L’epidemia corre tra gli studenti, soprattutto nella fascia tra i 6 e gli 11 anni. La Delta resta prevalente
Metà penisola in zona gialla L’epidemia corre tra gli studenti, soprattutto nella fascia tra i 6 e gli 11 anni. La Delta resta prevalente
Da domani mezza Italia sarà in giallo: Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia raggiungeranno Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche e Veneto più Bolzano e Trento. L’incidenza settimanale di casi a livello nazionale continua ad aumentare rapidamente. L’ultima rilevazione dell’Iss riporta 783 positivi per 100mila abitanti tra il 24 e il 30 dicembre, rispetto a 351 del periodo 17 – 23 dicembre. «L’epidemia si trova in una fase delicata – spiega l’Iss – un ulteriore rapido aumento nel numero di casi nelle prossime settimane è altamente probabile. Ad oggi la variante Delta è predominante nel nostro paese ma la diffusione dell’Omicron è in rapido aumento» (sono rispettivamente al 79% e al 21% ndr).
L’ISS sottolinea poi che nella popolazione in età scolare l’incidenza si mantiene elevata, specialmente nella fascia 6-11 anni, dove si osserva circa il 40% dei casi diagnosticati tra gli studenti. Cresce anche, a livello nazionale, il tasso di occupazione di posti letto in terapia intensiva: siamo al 14% (rilevazione al 31 dicembre) rispetto al 10,7% del 23 dicembre. In area medica siamo al 18% dal 13,9% precedente. Entrambi i valori superano la soglia critica, fissata al 10 e al 15%. Ieri nuovo picco di casi in Italia: 141.262 su 1.084.295 tamponi; il tasso di positività è salito al 13%. I morti sono stati 111. Gli attualmente positivi sfondano il muro del milione: 1.021.697, di cui 1.009.135 in isolamento domiciliare. Il numero dei ricoveri ordinari sale a 11.265 (più 115 rispetto a venerdì), i pazienti in terapia intensiva diventano 1.297 (più 37). La regione con il maggior numero di nuovi casi si conferma la Lombardia (37.270) segue Toscana (14.994), Veneto (14.270), Campania (13.888), Lazio (12.345) ed Emilia Romagna (12.255).
SONO ENTRATE IN VIGORE ieri le nuove norme sulle quarantena. Niente isolamento ma solo autosorveglianza per i soggetti asintomatici che abbiano ricevuto il booster, abbiano completato il ciclo vaccinale o siano guariti dal Covid nei 4 mesi precedenti. Si dovrà però indossare la mascherina ffp2 per almeno dieci giorni. Il periodo di autosorveglianza termina al quinto giorno e non è necessario fare un test finale. La precisazione è arrivata venerdì mattina attraverso una circolare del ministero della Salute visto che il dl pubblicato in Gazzetta ufficiale giovedì notte («La cessazione della quarantena di cui ai commi 6 e 7 o dell’autosorveglianza di cui al comma 7bis consegue all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare per la rilevazione anche presso centri privati») sembrava, invece, indicare l’obbligo di tampone. Chi è vaccinato da oltre 4 mesi, se asintomatico, dovrà fare una quarantena di 5 giorni. Per i No vax la quarantena resta a 10 giorni.
LE NORME ANTI COVID sono destinate a cambiare ancora. Mercoledì ci potrebbe essere un nuovo Consiglio dei ministri che, per la terza volta, proverà a decidere sul super green pass ai lavoratori pubblici e privati. FdI, che è fuori dalla maggioranza, attacca la misura. La Lega, per non farsi scavalcare da Meloni, schiera i suoi ministri sull’Aventino e, di conseguenza, Forza Italia è costretta a frenare per non spaccare esecutivo e centrodestra. Anche i 5S non sembrano convinti ma, contemporaneamente, hanno il problema di non farsi schiacciare sulle posizioni della destra.
LA SCUOLA è un altro nodo da risolvere. Il mantra è «in classe in presenza», il rientro è previsto tra il 7 e il 10 gennaio ma i territori potrebbero prendere decisioni differenti. La prossima settimana si faranno sentire gli effetti delle feste di Natale sulla curva dei contagi. In Campania il governatore De Luca, venerdì, ha annunciato che si sta valutando di tenere le elementari in Dad per un mese per procedere con le vaccinazioni. I presidenti di regione hanno inviato ai ministri della Salute e dell’Istruzione la loro proposta di modifica delle quarantene applicate alla scuola: visto l’avvio della campagna vaccinale anche per la fascia 5-11 anni, nel caso di due studenti positivi in una classe niente isolamento ma autosorveglianza per 5 giorni per i ragazzi vaccinati; quarantena di 10 giorni con Dad e test al termine per i non vaccinati. Nelle scuole dell’infanzia resterebbe la quarantena di 10 giorni con tampone finale nel caso di un positivo.
IL SINDACATO ANIEF con Marcello Pacifico attacca: «Ad agosto è stato deciso di introdurre il green pass e dopo tre mesi si è capito che non basta per fare lezione in presenza in sicurezza; è stato introdotto l’obbligo vaccinale per il personale ma non basterà. Bisogna raddoppiare gli organici e dimezzare le classi. È necessario un piano da 10 miliardi per sdoppiare la metà delle classi, recuperare le sedi dismesse e far in modo che dal prossimo anno non saremo bloccati da qualche altra variante».
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