Qualcosa ha smesso di funzionare nel mondo raccontato da Roy Andersson, che con questo film era tornato a Venezia in concorso dopo il Leone d’oro conquistato con Un piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza (2014) che pur nella sua sardonica fissità aveva momenti di puro divertimento. Non che Sull’infinitezza non possieda una sua freddissima comicità, ma forse oggi c’è meno da ridere e nei locali, nelle strade, nelle metropolitane e nelle stanze da letto di Andersson i suoi personaggi sembrano non avere più energia. EPPURE da qualche parte deve essersi nascosta, come dice il primo principio della termodinamica citato...