Il cinema è fiction, ma anche solo pensare che La scogliera dei desideri potesse essere un flop avrebbe potuto apparire azzardato come esercizio di finzione. Ecco perché, a cominciare dal cast: Elizabeth Taylor, una delle dive più luminose della storia del cinema, accanto a lei Richard Burton all’epoca suo marito nella vita, protagonisti assoluti per ogni rotocalco. Poi ancora Noël Coward, commediografo, attore, regista, musicista insieme a Joanna Shimkus modella canadese allora molto ricercata (qualche tempo dopo sposerà Sidney Poitier). Regista il grande Joseph Losey su testo e sceneggiatura di Tennessee Williams. Costumi di un giovanissimo e già talentuoso Karl Lagerfeld, gioielli che impreziosiscono Liz di Bulgari, e ancora fotografia, scenografia, musiche tutto di grande livello sotto lo sguardo vigile Universal. Eppure, fu un flop clamoroso, un po’ come il titolo originale Boom!. Se lo chiede un grande fan del film come John Waters che scherza sul boom.

ALLORA tocca fare un passo indietro accompagnati da Sergio Naitza che con il documentato racconto L’estate di Joe, Liz e Richard ripercorre lavorazione, vicende, aneddoti e affossamento del film, partendo da un pizzico di fiction dove si immagina che un gruppo di turisti vada a visitare i luoghi delle riprese. E Naitza mostra le inquadrature del film accostandole al paesaggio visibile ancora oggi, poi gira cercando testimonianze. Ma il tratto dominante sono i luoghi, fantastici, presso Alghero, con la folle struttura residenziale di Capo Caccia a strapiombo sul mare, che ospitava troupe e cast, con l’eccezione della coppia di star, in barca, e la costruzione di una villa teatro della vicenda, anche questa a strapiombo sui marosi spesso in tempesta (villa molto funzionale per le riprese, ma sostanzialmente finta e poi smontata e fatta sparire al termine del film).
In quella dimora si è ritirata Flora «Sissy» Gosforth (Taylor), una donna affascinante che ha liquidato diversi mariti ma che ora deve confrontarsi con una malattia mortale. Flora sta dettando le sue memorie (a Shimkus) e ospita tra gli altri Christopher, uno sciupafemmine soprannominato l’Angelo della morte (Burton) e la strega di Capri (Coward). Sotto di loro il mare rumoreggia. Chiamati a rievocare Gianni Bozzacchi (fotografo), Viram Jasani (musicista), Valerio De Paolis (direttore di produzione del film), Michel Ciment (critico) oltre a diversi abitanti e artigiani del posto coinvolti come comparse che ricordano quel momento indimenticabile. Tra le grandi bevute dei protagonisti e visite sul set di personaggi noti e meno noti, si consumano quei mesi di lavorazione. Solo che il film esce quando il mondo sta ribaltando e demolendo tutti i luoghi comuni, ville lussuose comprese, è ormai il maggio 1968 e le paturnie di una riccona nevrotica circondata da un’eccentrica fauna non sembrano incuriosire particolarmente il pubblico. E neppure la critica se tra i tanti titoli devastanti spicca quello che recita «un’ordalia di noia». Ma Naitza fa venire voglia di andarlo a ripescare dal dimenticatoio.