Rubriche

Sulle cipolle di Santa Lucia

I bambini ci parlano «Io non mi aspettavo che c’erano le cipolle. Però mi immaginavo che c’era qualcosa di un po’ brutto perché a scuola in questi mesi e in questo anno forse non siamo proprio stati bravissimi»

Pubblicato quasi 6 anni faEdizione del 7 febbraio 2019

Oggi parliamo di quello che è successo il 13 Dicembre. La mattina. Quando siamo venuti a scuola.

«Era il giorno di Santa Lucia e come tutti gli anni è venuta a trovarci a scuola Santa Lucia. Anche negli altri anni era venuta». «Prima noi, il giorno prima, avevamo preparato il mangiare per lei e per l’asinello. Ma Santa Lucia e l’asinello non hanno mangiato niente. Quando siamo entrati in aula abbiamo visto che c’erano tutti i quattro mandarini. Anche le fette di pane. Anche il bicchiere d’acqua. Non avevano mangiato niente». «Forse non avevano fame perché avevano mangiato delle altre cose nelle altre aule che ci sono al piano terra della scuola. Allora dopo, quando è venuta insieme all’asinella alla nostra aula, né Santa Lucia né l’asinello avevano più fame». «All’inizio la porta non si apriva perché quando è la mattina di Santa Lucia la porta non si apre mai. Anche gli altri anni non si apriva». «Però questa volta non era chiusa a chiave. Cioè, noi credevamo che fosse chiusa a chiave come tutti gli anni e invece quest’anno non era chiusa a chiave e dopo l’abbiamo aperta facilmente». «Io me l’aspettavo che c’erano le cipolle. Cioè, le cipolle no. Però… ». «Io pensavo che c’era il carbone dolce, quello che si può succhiare. Ma non le cipolle». «Facevano una puzza!».

«Quando abbiamo aperto la porta dell’aula abbiamo visto sulla cattedra che c’era un cestino grande con dentro delle foglie secche e delle cipolle bianche». «C’era anche la lettera di Santa Lucia». «Io lo sapevo già che non eravamo stati molto bravi quest’anno». «Però la lettera di Santa Lucia non era come gli altri anni. Voglio dire: non c’erano tutti quegli errori ortografici che c’erano nelle lettere che aveva scritto in Prima, Seconda, Terza e Quarta». «Secondo me vuol dire che si è allenata a scrivere ed è diventata più brava». «Io ci sono rimasto male quando ho visto che non c’erano molti regali. Perché a casa mia, sotto il letto, aveva portato tanti regali, invece a scuola…». «Io lo sapevo che a scuola non ci portava niente perché poi… Perché poi…».

Allora, guardiamo se qualcuno si aspettava che ci fossero le cipolle e perché.

«Io non mi aspettavo che c’erano le cipolle perché poi non ho mai sentito che Santa Lucia portava anche delle cipolle. Però mi immaginavo che c’era qualcosa di un po’ brutto perché a scuola in questi mesi e in questo anno forse non siamo proprio stati bravissimi». «Perché secondo me facevamo troppa confusione e la facciamo anche adesso». «Anche io mi aspettavo una punizione, ma non sapevo la storia delle cipolle». «Io me ne ero accorto dall’odore, che erano delle cipolle!». «Per fortuna però che sotto le foglie secche c’erano anche i Kinder, altrimenti era proprio una tragedia!». «Per me se c’erano le uova di cioccolata vuol dire che non siamo stati bravissimi, ma neppure cattivissimi». «Dobbiamo migliorare».

«A me però non è piaciuto, nella lettera di Santa Lucia, quando ha detto che l’ovetto di cioccolata era solo per chi credeva in Santa Lucia…. Non mi piaceva perché non sapevo bene cosa fare… Io non ci credo, lo so che non esiste, solo che non sapevo se dirlo o no perché dopo non avevo l’uovo di cioccolata e allora alla fine ho detto che ci credevo anche se non era vero». «Ma non è giusto! Allora tu dovevi dire che non ci credevi, non che ci credevi!». «Io alla fine ho detto anche io che ci credevo anche se non ci credo veramente. Cioè, un po’ ci credo e un po’ non ci credo… Insomma, sono insicura». «Però io, allora, che non ho mangiato l’ovetto di cioccolata? Allora non dovevate mangiarlo neppure voi!». «Erano cinque i bambini che hanno detto che non credevano a Santa Lucia e infatti c’erano cinque cipolle nel cestino, allora io penso che le cipolle erano per loro!». «Ma no, per tutti! Solo che… Solo che per caso erano cinque, per caso… Anche perché poi erano molto grosse, le cipolle. Erano bianche. Erano più grosse degli ovetti Kinder di cioccolata». «Io ci credo però l’ovetto di cioccolata non l’ho preso perché a me la cioccolata non piace. Non mi è mai piaciuta!». «Allora non è vero che le cipolle erano per chi non ci credeva in Santa Lucia… Anche perché poi erano rimasti cinque ovetti. Anzi, sei». «Infatti io non l’ho preso». «Comunque, adesso che ci sono rimasti questi ovetti cosa ne facciamo, maestro?».

Che ne dite di darli anche a chi non li ha avuti? Anche a chi non crede più a Santa Lucia?

«Va bene. Per me va bene». «Sì. Perché poi sono gli unici, loro, che non hanno avuto l’ovetto». «Per me va bene. Ma Santa Lucia aveva detto di non darglieli, a loro». «Per me lei ci ha regalato le uova di cioccolata a tutta la classe e adesso possiamo decidere noi a chi dare gli ovetti e chi li mangia!».

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