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Sulla vostra nascita

Nei giorni scorsi ognuno di voi ha letto il compito che avevo dato alle vostre mamme o ai vostri papà: di scrivervi una lettera raccontandovi come è stato il giorno […]

Pubblicato più di 8 anni faEdizione del 5 maggio 2016

Nei giorni scorsi ognuno di voi ha letto il compito che avevo dato alle vostre mamme o ai vostri papà: di scrivervi una lettera raccontandovi come è stato il giorno della vostra nascita.

Vi è piaciuto leggerle ad alta voce? Perché?

«Sì, a me è piaciuto molto perché erano molto belle». «La lettera di mia mamma era scritta in stampato maiuscolo perché glielo avevi detto tu di scriverla così perché io facevo meglio a leggerla». «A me è piaciuto moltissimo questo compito perché lo doveva fare mia mamma o mio papà e io dovevo solo leggerlo». «Erano commoventi, le lettere». «Mi piaceva leggere la lettera di mia mamma perché l’ha scritta col cuore». «A me le lettere sono piaciute tutte perché poi non c’era neppure un errore ortografico». «Io la lettera l’ho scritta io, perché mia mamma non sa tanto bene scrivere in italiano, però me la ha dettata lei, perché era come un dettato». «E’ stato bello leggerle perché erano come delle lettere d’amore».

Avete notato delle similitudini tra una lettera e l’altra?

«Sì, perché tutte le mamme erano felici che noi eravamo nati. Sia se eravamo nati maschi, sia se eravamo nati femmine». «Io mi ricordo che la mamma e il papà di Gianni non sapevano se era maschio o femmina fino a quando è nato, lo sapeva solo il loro dottore». «Tutte le mamme hanno detto che il loro figlio o la loro figlia erano bellissimi. Perché poi è la verità. Per mia mamma io sono la più bella del mondo». «E chi ha due figli?». «Per le mamme che hanno due o tre figli è sempre uguale, i suoi tre figli o figlie sono tutti e tre i più belli o le più belle del mondo. Perché sono tutti e tre i loro figli». «A me è piaciuta la lettera del papà di Ivano perché io non pensavo che scriveva la lettera anche un papà». «Tutte dicevano quanto eravamo lunghi e quanto pesavamo quando siamo nati». «Tutte le lettere erano scritte bene, con delle belle parole d’amore, con tanti complimenti che ci hanno fatto le nostre mamme e i nostri papà. Tutte dicevano che erano felici quando eravamo nati nessuno ha detto che non era felice». «In delle lettere ho visto che quando siamo nati c’era quasi sempre freddo, c’era il tempo brutto, pioveva o era nuvoloso».

Altre similitudini?

«Tutte le lettere finivano dicendo che il loro figlio, il figlio o la figlia della mamma, era la cosa più bella della sua vita. Tutte no, ma quasi tutte». «La lettera della mamma di Ivana era la più lunga. Era lunghissima. Forse perché lei è una maestra». «Mia mamma ha scritto a biro, non a matita». «Tante mamme, mi sembra, avevano male alla pancia, prima che noi nascevamo». «Tutte le mamme sono andate a farci nascere all’ospedale di Montecchio, a quello di parma o a quello di Reggio Emilia. Poi tutte le mamme avevano delle infermiere che le aiutavano a farci nascere e queste infermiere si chiamano ostetriche. Però mia mamma aveva un ostetrico, un infermiere maschio». «Le mamme erano tutte emozionate, quando siamo nati noi».

E vedendo le vostre foto da piccoli cosa vi viene in mente?

«Io ho visto che avevo già i capelli. Sì, sono nato già con i capelli neri. Mia mamma me lo aveva già detto e io avevo già visto la foto che ho attaccato sul quadernone giallo di storia». «Tanti bambini e bambine però erano calvi, appena nati». «Mia mamma mi ha detto che da piccolo miisuravo 57 centimetri». «Mia mamma quando mi ha dato la foto che ero appena nato mi ha detto che ero proprio un bel fagottino».

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