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Sulla strage di migranti

I bambini ci parlano La rubrica settimanale di Giuseppe Caliceti

Pubblicato più di 7 anni faEdizione del 16 febbraio 2017

Cosa ricordate delle foto e dei video che abbiamo visto?

«Erano in mezzo al mare. Si pestavano i piedi». «Avevano la pelle nera». «Erano troppi sulla barca, allora la barca si è rotta, è affondata». «Dei pescatori hanno cercato di salvarli». «Anche la Guardia Costiera, la polzia del mare, con i motoscafi». «Non sono riusciti a salvarli. Sono arrivati tardi. In tanti sono morti». «Anche i bambini sono morti». «A me subito sembrava un film, poi ho capito che erano morti veri e mi dispiaceva».

Ma avete capito cosa è successo? Perchè il barcone è affondato?

«La barca era piccola e loro erano in tanti”.“Non sapevano nuotare o erano troppo lontani dalla spiaggia». «I bambini erano stanchi». «Dopo c’erano dei vestiti sulle onde, delle scarpe. Quelli dei morti annegati». «Sono caduti in fondo al mare». «Sono caduti nell’acqua a rallentatore fin sul fondo del mare». «Anche la barca è caduta». «Dovevano venire in aereo o in auto». «La barca era vecchia e loro erano in troppi».

Ma perchè erano su quel barcone? L’avete capito?

«Volevano venire ad abitare in Italia». «Fuggivano”. “Erano poveri». «Per cercare un lavoro». «Sono morti in più di cento. Anche donne e bambini. Io quasi piangevo». «Volevano venire ad abitare qui da noi». «Erano sulla barca per viaggiare verso un mondo migliore». «Loro scappavano dai loro Paesi perchè forse là c’era la guerra e loro non volevano morire, però sono morti ugualmente». «Volevano farsi una vita migliore per loro e per i loro figli».

Mi spiegate bene se avete capito come è avvenuta la tragedia?

«La barca è girata». «Forse le onde erano troppo alte». «La barca è affondata». «Si sono pestati. Soprattutto i bambini, perchè erano i più bassi». «Si sono buttati in mare». «Sott’acqua si abbracciavano».
«Gridavano, ma con l’acqua in bocca non si sentiva. Nessuno li ha sentiti quando hanno gridato Aiuto!». «Io ho pensato che noi siamo fortunati ad essere ancora vivi». «Se l’acqua del mare entra in bocca, nei polmoni, nel sangue, non respiri e dopo muori». «C’erano poche barche a salvarli. Erano in troppi ad annegare».

Dopo i sommozzatori hanno raccolto i morti in fondo al mare…

«Sott’acqua il mare è blu». «I sommozzatori li hanno presi dalla barca finita in fondo al mare». «Ho visto una mamma morta che abbracciava il suo bimbo morto». «Sott’acqua si si sentiva solo il respiro dei sommozzatori». «Avevano le bombole». «Li hanno tirati su dal mare. Hanno coperto la faccia e i corpi con dei lenzuoli bianchi. Si vedevano solo le scarpe».

Mi dite i sentimenti che avete provato e i pensieri che avete fatto?

«Tristezza. Rabbia. Non è giusto che sono morti anche i bambini. Loro poi erano anche piccoli, avevano appena iniziato a vivere». «Sul molo erano tanti e tutti fermi». «I lenzuoli sembravano fantasmi morti». «Io ho avuto paura». «Se penso che muoiono i miei genitori, dopo io non so più cosa fare, dove andare». «Li hanno portati via con l’autoambulanza. Ma con la sirena spenta, silenziosa, perchè tanto erano già morti». «Li hanno portati al cimitero, non all’ospedale». «C’erano i morti e i poliziotti, i giornalisti e i pescatori». «Se c’ero io, sulla barca, ero già morto e mi dispiaceva, morire così giovane, perchè io sono ancora un bambino e voglio vivere di più. Non voglio morire subito. Non voglio morire così. Non è giusto».

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