Rubriche

Sulla ruota metrica

I bambini ci parlano La rubrica settimanale a cura di Giuseppe Caliceti

Pubblicato più di 6 anni faEdizione del 10 maggio 2018

Mi raccontate perché questa mattina con la maestra siete usciti dalla scuola?

«La maestra ci ha fatto usare la ruota metrica. Prima abbiamo misurato la nostra aula. Quanto era lunga e quanto era larga». «E’ lunga cinque metri e un po’. Anzi, no, sei o sette metri, mi sembra». «Dopo però era troppo piccola per misurarla con la ruota metrica, allora siamo andati fuori dalla scuola per misurare le cose più grandi. Perché la ruota metrica serve proprio per misurare le cose più lunghe, le cose più larghe». «Abbiamo misurato il recinto. Il cortile. La recinzione. Dal cancello dove usciamo noi al distributore dell’acqua». «La Samantha e Andrea hanno anche bevuto. Era buona». «Anche tu hai bevuto». «Ma si può bere, veh? E’ un distributore di acqua pubblica e possono prendere l’acqua tutti quelli che vogliono. Gratis». «Ma con la bottiglia, non con la bocca!» «Non è vero! Si può anche con la bocca!»

A ogni modo, torniamo alla ruota metrica. Mi spiegate cos’è?

«La ruota metrica è una ruota che misura i metri. Camminando». «Sì. Ha detto bene. Perché se misuri tutto intorno la ruota, tutto il tondo della ruota, il tondo misura proprio un metro». «Solo che non è di legno, è di gomma». «Poi non è tutto dritto, è curvo come la ruota, è un metro che gira, così mentre cammini e la fai girare, la ruota cammina e misura. Altrimenti non riuscivi a misurare bene». «Secondo me la ruota metrica è stata una bellissima invenzione che hanno fatto gli uomini. Se non la inventavano, come si faceva? Si poteva solo con i passi. Ma i passi non erano precisi. Perché un passo di un bambino, per esempio, era più corto del passo di un grande. Perché i bambini hanno le gambe più corte e allora è logico che anche i loro passi sono più corti, finché non crescono un po’. Allora come si faceva? Non si riusciva a misurare niente. Perché erano dieci passi o cento passi? Non si sa. Perché se erano con le gambe più lunghe dei grandi sembravano pochi passi, invece con le gambe un po’ più corte dei bambini sembravano più numerose». «Fuori non c’era freddo, però non c’era il sole». «La ruota metrica sembra un giocattolo. Quando fa un giro intero attorno e dopo torna dall’inizio, si sente un rumore». «Quando fa il rumore è stato fatto un metro». «Per sapere quanto è lungo il cortile in lunghezza basta ascoltare quando scatta, perché ogni volta che fa un giro, la ruota fa un rumore. Tu devi contare i rumori che fa. Se fai tre rumori sono tre metri». «Tu però devi camminare, per farla girare. Se non cammini, lei non gira e tu non misuri niente. Non misuri neanche un metro, se resti fermo sempre nello stesso punto». «Infatti io ho capito che se tu stai fermo non si può misurare niente. Non ci riesci. Per misurare una cosa ti devi muovere». «A me la ruota panoramica… Anzi, no, la scuola metrica sembra proprio un giocattolo. E’ molto bella e anche divertente». «Poi dal nome si capisce che serve a misurare». «Il nostro cortile è lungo sessantatré metri». «Io pensavo che era più corto». «Se uno non sa contare, però, non si riesce a misurare niente». «A me è piaciuto misurare il cortile e anche la strada davanti alla nostra scuola». «Anche a me è piaciuto perché non eravamo seduti. Non eravamo in aula. Ma fuori». «Per me usano la ruota metrica anche per misurare i campi da calcio, maestro. Perché i campi da calcio sono molto grandi. Anche perché non si può usare il metro o il righello, per misurare i campi da calcio. Sono troppo grandi». «Anche per fare le righe col gesso può servire, perché anche la riga di centrocampo bisogna misurarla bene e secondo me con il metro rotondo è meglio, è più facile e si fa prima». «Anche per disegnare l’area di rigore in una porta e nell’altra, davanti alle porte dei portieri. Ci vuole per fare le misure giuste». «Io vorrei provare a costruirmi una ruota metrica». «Io non so se le ruote della mia bicicletta sono un metro di lunghezza. Se sono un metro sono come due ruote metriche, secondo me». «Io invece sulla mia bicicletta ho delle ruote più grandi però io ho il contachilometri». «Mio papà ha il contachilometri sul cellulare». «Mia mamma ha anche il contapassi e lei può contare i passi che fa in una giornata. Anzi, il suo telefonino le conta tutti i passi che fa e lei alla sera guarda il telefonino per sapere quanti passi ha fatto. Perché ne deve fare almeno tremila al giorno, mi sembra. Tremila o duemila, mi sembra».

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