Sulla passeggiata
I bambini ci parlano La rubrica settimanale di Giuseppe Caliceti
I bambini ci parlano La rubrica settimanale di Giuseppe Caliceti
Ieri mattina cosa abbiamo fatto dopo la ricreazione?
«Niente». «No, siamo andati a fare una passeggiata per il paese». «Siamo andati fino ai cavalli. C’erano due cavalli». «Abbiamo fatto un giro». «Siamo andati a vedere i negozi del paese». «Abbiamo camminato un sacco». «Abbiamo fatto una passeggiata lunghissima. Io alla fine avevo una sete!» «Io mi sono stancata molto e mi facevano anche male i piedi!» «Abbiamo visto un negozio che vendeva delle piantine da piantare nell’orto. C’erano dei vasi con dentro le piantine e anche dei fiori».
Chi mi sa dire perché siamo andati a fare una passeggiata invece di rimanere in aula a scrivere o a fare altre cose?
«Perché era una bella giornata». «Perché ormai sta arrivando l’estate e allora noi bambini e bambine siamo stanchi di stare sempre chiusi dentro». «Per sgranchirci le gambe». «Per imparare a fare anche delle passeggiate». «Per conoscere il nostro paese. Per conoscere le piazze, le strade, i negozi, i campi». «Per divertirci». «Per giocare». «Perché così quando incontravamo qualcuno a piedi o in bicicletta dovevamo dire a tutti: Buon giorno! E dopo quella persona doveva risponderci anche lui: Buona giornata! Buon giorno! però abbiamo incontrato tantissime persone». «Per imparare a stare in fila dritti, due per due». «Perché quando si cammina bisogna stare a destra, non a sinistra». «Perché nei prati c’erano i fiori e volevamo vederli. Poi alla fattoria c’erano anche i cavalli».
Come vi sono sembrati quei cavalli?
«Tristi. Sporchi. Perché non li puliscono mai». «Io non so neanche perché un contadino deve comperare due cavalli se dopo non li pulisce e li lascia sempre lì nel loro recinto tutto pieno di cacca». «La cacca dei cavalli si chiama letame, come quella delle mucche. Dopo il contadino la mette sopra i campi per far crescere meglio l’erba». «Però quello contadino non la mette sui campi, la cacca. E non la butta neppure via. Per questo quei due cavalli, poveretti, erano così sporchi. Uno aveva tutta la pancia sporca di cacca dura». «Per me quel contadino…. Per me…. Io non lascerei mai due cavalli a un contadino così. Perché se tu non porti via la cacca dei cavalli e lasci sempre che i tuoi cavalli stanno nella cacca, non è possibile!» «Per me quei due cavalli erano molto tristi e anche molto puzzolenti!» «Io non ho mai visto due cavalli così sporchi e così tristi!»
Vi è piaciuto fare questa passeggiata fuori dalla scuola? Ne vorreste fare delle altre?
«Sì, io sì, è bellissimo!» «Ci siamo fermati anche alla chiesetta della Madonna della Misericordia». «Anche io, però più corte, perché altrimenti dopo mi vengono ancora a far male i piedi». «Per me avremo fatto almeno 10 chilometri!» «Ma no, saranno stati uno o due!!» «Maestro, un’altra volta che ci siete a scuola sia te sia la maestra, andiamo a fare un giro al parco?» «A me è piaciuto tutto tranne che vedere quei due cavalli che piangevano». «Secondo me noi dovevamo andare dal contadino a dirgli di lavare i cavalli o altrimenti dopo si ammalano». «Poi loro fanno anche la pipì, un lago di pipì e dopo ci vanno dentro e si sporcano». «Faceva schifo quel recinto di cacca!» «O forse il contadino deve portare fuori i cavalli da quel recinto, deve farli andare liberi per i pranzi e poi loro vanno da soli a fare un giro fino al fiume e dopo vanno dentro l’acqua e si lavano da soli, io lo so, perché poi i cavalli non sono scemi, sono furbi. Poi a loro piace essere più puliti, invece di sporchi. Come i bambini». «Anche mio papà ha visto quei due cavalli mentre aveva fatto un giro in bicicletta e detto che quei due cavalli fanno pena!»
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