Il settimanale« Venerdì» di Repubblica ha accomunato Giorgio Agamben e me nell’accusa di ‘negazionismo’. A parte il piacere di essere accomunata ad Agamben, a torto o a ragione, ho qualcosa da dire su questa accusa. La parola ‘negazionismo’, applicata finora a chi nega la Shoah, vuole separare dal consorzio umano chi rifiuta una convinzione generale, di natura dogmatica sebbene non religiosa. Nel caso della Shoah, si tratta di negare la testimonianza di migliaia di documenti, scritti e figurali, di una persecuzione spaventosa e disumana, che ha colpito 6 milioni di persone. E tuttavia, fare di questa testimonianza un dovere della...