Rubriche

Sulla gentilezza

I bambini ci parlano La rubrica settimanale di Giuseppe Caliceti

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 9 aprile 2015

Cosa è la gentilezza?
«Quando un bambino o una bambina sono educati». «E’ quando uno è gentile». «Quando sei bravo». «Quando fai una cosa giusta invece che una cosa sbagliata». «Se tu aiuti un tuo amico che ti chiede di aiutarlo, tu sei gentile. Se invece non lo aiuti, sei cattivo».

Mi fate altri esempi di gentilezza?
«Per esempio, regalare dei fiori». «Oppure un anello!» «No, quello è l’amore! Non è la gentilezza!» «Però due innamorati sono anche gentili, non sono solo innamorati!» «Se la mamma ti aiuta a fare i compiti, lei è gentile con me». «La gentilezza fa stare tutti molto bene, ma soprattutto fa stare bene chi è gentile perché dopo lui si sente più bravo, più buono, si sente migliore». «Se prendi in casa tua un cane abbandonato, sei gentile». «Se non picchi i tuoi amici, sei gentile». «Per essere gentile devi dire sempre Buon giorno, Buona sera, Per piacere e cose così, cose educate, gentili». «Se un bambino piange e tu smetti di giocare a calcio e lo consoli, per me sei molto gentile».

Altri esempi?
«Se tu versi l’acqua dentro il bicchiere di una persona che è seduta al tavolo per mangiare, quella è una gentilezza». «Chi aiuta un altro è sempre gentile». «Sono gentili i bambini che si trattano da amici, non da nemici». «Per me per essere gentili non bisogna urlare troppo». «Per essere gentile bisogna dire delle parole dolci, delle parole buone, non sgarbate». «A me piace aiutare gli altri miei compagni». «Una persona gentile è una persona che non picchia i bambini ma gioca con loro». «Per me se una maestra è gentile, dopo è anche più simpatica». «I camerieri e le commesse sono molto gentili». «Per essere gentile, quando ti danno una cosa, tu devi dire sempre Grazie». «E quando chiedi una cosa devi chiedere sempre Per favore! Perché Grazie e Per favore sono le paroline magiche della gentilezza! Me lo ha detto mia mamma».

Uno può essere gentile anche verso di sé o solo verso gli altri?
«Verso un altro, se no non riesci a essere gentile! Chi aiuti? A chi fai la gentilezza? A nessuno». «Se però ti fai una coccola da solo, per me puoi essere gentile anche da solo, anche solo con te». «Io quando sono un po’ gentile, anche con la nonna o i miei amici, dopo mi sento meglio, mi sento più soddisfatto perché dopo lei è più felice». «Se non sei gentile, dopo gli altri bambini non vogliono più giocare con te». «Io certe volte aiuto la mamma a pulire la casa e lei mi dice che io sono gentile ad aiutarla!» «Io con i bambini sgarbati non sto bene perché poi mi possono fare anche male». «Anche a me non piace giocare con loro!». «Anche io preferisco i maschi gentili, invece che sgarbati!» «Allora anche io preferisco le femmine gentili e che non ti mandano via, invece di quelle che ti mandano via!»

Come si fa ad essere gentili verso di sé? Mi fate degli esempi?
«Boh, io non lo so. Non ho capito bene la domanda». «Per esempio, se tu ti lavi quando sei sporco, per me tu sei gentile. Invece se tu non ti lavi, non sei gentile». «Se io… Se io quando sono stanco mi riposo, per me sono gentile a riposarmi, anche perché se poi non mi riposavo, dopo mi addormentavo ugualmente».

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