Sul libro Eccomi!
I bambini ci parlano La rubrica settimanale di Giuseppe Caliceti
I bambini ci parlano La rubrica settimanale di Giuseppe Caliceti
Abbiamo letto e guardato insieme il libro «Eccomi!», il libro della nascita. Avete capito di cosa parla?
«Delle vocali». «E’ una storia delle vocali». «Ci sono delle vocali che sono i personaggi. Il personaggio principale è la lettera “i” perché lei dopo si innamora».
«E’ la storia di come nascono i bambini». «Per me maestro sei stato molto bravo a scrivere questo libro perché poi sei stato anche molto paziente a fare tutti i disegni con le lettere e le parole». «A me è piaciuto il disegno del sole».
Mi spiegate di cosa parla questa storia? «Parla di una “i” che incontra tutte le altre quattro vocali, cioè la A, la E, la U e alla fine la O». «All’inizio non capivo bene che storia era, dopo ho capito che era una storia d’amore». «A me piace alla fine quando dopo loro due, I e O, hanno avuto un figlio che si chiama IO». «A me piace quando c’è il labirinto di parole e la I lo deve attraversare». «Questo libro parla del viaggio di una I che va da tante parti finché arriva al Luna-Park e dove fa il giro sulla ruota panoramica con la O».
«A me piace quando I e O si innamorano perché O è bellissimo». «A me è piaciuto perché non si leggeva solo da sinistra a destra e dall’alto al basso, ma anche in altri modi. Sì, insomma, c’erano dei disegni che però dopo che li avevi visti potevi anche leggerli molto bene”. “Per me leggere i disegni è stato un po’ faticoso». «A me è piaciuto quando scende con la corda dalla botola e dopo arriva in quella stanza che è tutta buia e c’è scritto mille volte buio e non si vede proprio niente».
Avete capito perché si chiama “Eccomi!”
«Forse perché alla fine nasce un bambino. Perché I e O si sposano, si danno il bacio gigantesco e dopo 9 mesi nasce IO». «Perché lui prima non c’era e dopo invece è nato, infatti si chiama IO». «Io me lo immaginavo che alla fine andava a finire così perché quando due si sposano dopo nasce quasi sempre un bambino o una bambina».
«Io pensavo che era un po’ come la favola di Cappuccetto Rosso, a un certo punto, poi ho capito che invece era un’altra storia».
Quali sono le particolarità di questo libro?
«Che ci sono i disegni di lettere e di parole». «I disegni». «Però non sono disegni a colori, sono solo in bianco e nero e anche un po’ il grigio». «Per me la prima pagina, appena l’ho vista, era bellissima, con il pesce. Io ho capito subito che era un libro strano». «A me è piaciuto quando c’è l’orologio con tutti i numeri ma senza lancette e allora lei non sapeva che ore erano, ma dopo hanno fatto amicizia ugualmente». «Per me è stato un libro facile da leggere. Cioè, facilissimo no, però divertente». «Mi è piaciuta la E quando ha regalato a I quella collana». «Lo sai maestro che per me la I sembra proprio una ragazza? Sì, perché il puntino è la testa e il bastoncino è il corpo della ragazza”. Giuseppe, ci dici come ti è venuto in mente questo libro?».
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