Rubriche

Sul carnevale

I bambini ci parlano La rubrica settimanale di Giuseppe Caliceti

Pubblicato più di 9 anni faEdizione del 19 marzo 2015

«Martedì a scuola abbiamo festeggiato il Carnevale. Cosa vi ricordate?».
«Io ero vestito da pirata». «Mi è piaciuto il buffet». «Io mi sono divertita quando abbiamo ballato insieme tutti mascherati». «C’erano tante cose da mangiare. A me piacevano le patatine fritte». «Noi però alla mattina abbiamo studiato, solo al pomeriggio noi abbiamo fatto la festa». «Mi è piaciuto molto quando abbiamo fatto la sfilata delle maschere. Ha vinto Luigi che era vestito da cow-boy». «Io avevo il vestito della tartaruga Ninja». «Io da Uomo Ragno».

Avete capito cosa è il buffet?
«Sì. E’ quando si mettono le seggiole contro i muri e i banchi in mezzo all’aula tutti insieme per fare un tavolo e dopo sul tavolo ci sono tutte le cose da mangiare». «Mia mamma aveva comperato un vassoio di chiacchiere». «Mio papà la pizza». «Mia mamma i popcorn e le patatine». «C’era tantissima roba da mangiare!». «Il buffet è che tu vai da solo vicino al tavolo con un piattino di plastica e prendi da solo quello che ti piace di più, te lo metti dentro al piatto e poi torni alla tua sedia a sederti e a mangiare. Poi, quando hai finito, puoi andare di nuovo al tavolo a prendere da mangiare». «A me la festa di Carnevale sembrava come una specie di festa di compleanno anche se non aveva compiuto gli anni nessuno». «Poi abbiamo bevuto la Coca-Cola, il tè, i succhi di arancia, il tè alla pesca e al limone, l’acqua, …».

Cosa vi è piaciuto di più della festa di Carnevale?
«La sfilata. Perché quando tu ci chiamavi dovevamo camminare tutto intorno al tavolo e farci vedere dai nostri compagni e compagne e dopo loro dovevano alzare la mano per le votazioni e tu scrivevi i punti che abbiamo fatto per scoprire i vincitori». «Io pensavo di vincere ma non ho vinto». «A me è piaciuto il mangiare. Perché c’era molto mangiare e anche molto buono. Ma era così tanto che non siamo riusciti a finirlo tutto e così adesso ogni giorno ne mangiamo un po’ alla merenda per finirlo e non lo abbiamo ancora finito». «La danza delle maschere è stata divertente ma un po’ faticosa». «A me non piaceva ballare e non ho ballato». «Io mi sono divertita molto a questa festa». «A me è piaciuto anche quando siamo andati tutti a correre in cortile tutti mascherati, perché era una bella giornata di sole e non c’era freddo, non era come oggi che piove e fa freddo».

Voi sapete perché per carnevale ci si traveste?
«Io no». «Io sì: perché è una cosa bella». «Per me ci si traveste perché tutti gli anni si è sempre fatto così e allora si vuole sempre fare questa festa così. Perché poi è anche una bella festa». «Ci si traveste per essere più belli. Perché così tutti ti guardano». «I vestiti servono per vestirsi un po’ strani». «Perché se tu vuoi essere come un pirata, almeno un giorno ti puoi vestire da pirata». «Io non lo so perché a carnevale si fa così, ma visto che lo fanno tutti mi sono travestito anche io». «Ci si traveste per non riconoscersi, per farsi degli scherzi. Però io ho riconosciuto tutti i miei amici e le mie amiche». «Secondo me se a Carnevale non ti metti la maschera dopo non è più una festa di Carnevale, per questo te la devi mettere».

Da cosa eravate vestiti?
«Da Principessa». «Da Miss». «Da cow-boy». «Da Drangon Ball». «Da Tartaruga Ninja». «Da Zorro». «Da Biancaneve». «Da Odalisca». «Da Vigile». «Io da Scheletro». «Da Giocatore di calcio». «Da Zingara». «Da Dragon Ball». «Da Uomo Ragno». «Anche io da Uomo Ragno». «Da Cappuccetto Rosso». «Da Winx». «Da Judo». «Da Punk». «Da Ape Maja». «Da Pinocchio». «Da Pilota». «Da Pirata».

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