Allora, questo raccontino che sto per leggervi si chiama Tredici cervi blu. Mi dite cosa vi aspettate da un brano che si intitola così? Quali personaggi incontrerete? Dove sarà ambientato questo testo? Questo racconto? Quelli fatti potrebbero capitare?
«Ah, ho capito, facciamo come un indovinello. Una previsione. io immagino che ci sono dei cervi che passano sotto una scala dove ci sono degli imbianchini che stanno pitturando una casa di blu e dopo succede che i barattoli del colore cadono e loro sono…. E dopo ci sono i cervi sporchi di blu». «Per me è in cielo. E’ ambientato in cielo e forse i cervi sono il vento». «Per me le corna dei cervi sembrano degli attaccapanni e allora loro non sono vero, sono degli attaccapanni che ci sono in una casa di un mostro che mette tutti i vestiti dei suoi amici sulle corna dei cervi che sono morti perché lui li ha uccisi e dopo lui li ha pitturati di blu». Per me nella storia ci sono delle fate o delle streghe perché non esistono dei cervi colorati di blu e allora ci deve essere un incantesimo, secondo me. Oppure…. Oppure non so». «Anche io non ho mai visto un cervo blu». «Io non so dove sarà svolta la storia che leggi, ma per me in un paese dove c’è la neve, perché i cervi non vivono certo nella giungla con gli elefanti o i leoni o i coccodrilli, ma dove c’è la neve, dove c’è freddo». «A me sembra che tu, maestro, ci fai dire tutta la storia e dopo la storia non esiste. Te la sei inventata, che esiste». «Per me i cervi sono di vetro perché io una volta ho visto da una mia bisnonna un cervo di vetro che era un po’ azzurro, però non era un cervo vero, era una cosa da tenere sul tavolo per bellezza, un soprammobile di Venezia». «Io credo che nella storia ci siano anche dei folletti e una slitta e forse anche Babbo Natale perché forse la slitta di babbo natale potrebbe essere tirata in cielo anche dai cavalli blu…. Cioè, anche dai cervi blu». «No, sono le renne di Babbo natale». «E’ vero. Sono le renne. Però anche per me può essere una storia di babbo natale, una storia di Natale. Sì, una storia un po’ magica». «Di certo è una storia di fantasia, perché i cervi blu chi li ha mai visti?» «Io una volta ho visto un cervo vero ma era un po’ marrone. Allo zoo safari. Per non correva. Sembrava un po’ addormentato». «Per me è cervi non sono addormentati, ma sono le corna molto pesanti da portare che li fanno un po’ dormire dalla fatica….

Adesso che avete fatto le vostre ipotesi, vi leggo la storia e poi mi provate a dire come era e se vie è piaciuta. E guardiamo se corrispondeva almeno un po’ a quello che avete previsto….
(Dopo la lettura)
«A me piace che la bambina si chiama Luna. Io però non pensavo che i cervi avevano a che fare con il vaso». «Lei per me vede delle cose strane perché è da sola un casa e allora anche a me se sono sola in casa mi vengono da vedere cose strane, anche cose che non esistono. Io non credo che lei ha visto veramente i cervi». «Io mi immaginavo già che erano piccoli perché non potevano starci dei cervi veri dentro a un caso». «Prima pensava che erano adesivi, come delle figurine da attaccare, dei trasferelli, ma dopo si accorge che sono veri e non ci crede che sono veri». «A me sembra che questo era un raccontino molto molto fantastico perché non esistono cose così». «Forse lei si era addormentata e lei si sognava tutto. Però non c’era scritto che era un sogno». «Anche a me sarebbe piaciuto vederli, ma io non ho mai visto dei cervi. Nè piccoli né grandi. Nè veri né finti». «Be’, allora io non ho visto neppure un coniglio o una tigre veri». «Mi piace quando i cervi gli salvano sul braccio e mi sembrava di sentire che salivano anche sul mio braccio, quando leggevi la storia». «A me la storia è piaciuta un po’ sì e un po’ no. Perché non era avventurosa. .. Insomma, non succedeva niente». «Non è vero, è successa invece una cosa eccezionale. E tu dici che non è successo niente? Per me non è così». «Per me era come per R. cioè un raccontino fantastico perché lei non se lo è sognato, Luna ha visto veramente il vaso e poi i tredici cervi che uscivano dal vaso, altrimenti sul libro c’era scritto che era solo un sogno». «È’ una cosa magica». «Anche io delle volete vedo delle cose che mi sembrano magiche».